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Altri 2 miliardi di euro per riqualificare le periferie

Urbanistica di
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Grazie ad un accordo con il CIPE, l’Esecutivo immette nella Legge di Stabilità tutte le risorse per finanziare tutti i progetti sulle periferie richiesti dai singoli Comuni

Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, all’Assemblea Anci 2016, ha annunciato che ammonteranno a 2 miliardi di euro i finanziamenti che il Governo metterà a disposizione al fine di riqualificare le periferie degradate. Il precedente stanziamento prevedeva una erogazione di 500 milioni di euro, ma non avrebbe permesso ai Comuni di realizzare tutti i progetti richiesti attinenti alla riqualificazione delle aree periferiche delle città viste le numerosissime richieste degli stessi. Il nucleo di valutazione avrebbe dovuto ammettere al finanziamento solo un progetto su quattro. Grazie ad un accordo con il CIPE l’Esecutivo ha immesso nella Legge di Stabilità tutte le risorse per finanziare tutti i progetti sulle periferie richiesti dai singoli Comuni. Il Bando da 500 milioni è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 127 del 1° Giugno scorso.

Il testo faceva riferimento agli studi di fattibilità sulla riqualificazione urbana delle periferie degradate. Il bando erogava 500 milioni di euro, per l’annualità 2016, ai Comuni capoluoghi di provincia, di Regione e alle Città Metropolitane, per interventi di riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie. La bozza definitiva era stata approvata lo scorso 14 Aprile, mentre in precedenza era stata emanata la prima versione del bando in cui veniva data la tipologia degli interventi ammessi, i requisiti e i criteri di valutazione e i soggetti che potevano partecipare al bando, nonchè veniva specificato che potevano partecipare al concorso le città metropolitane e i comuni capoluoghi di provincia.

Successivamente la Conferenza unificata ha approvato il bando rimodulando le procedure e i requisiti di presentazione dei progetti per la riqualificazione delle periferie, mettendo in evidenza la possibilità di presentare anche uno studio di fattibilità o progetto preliminare, a condizione che i soggetti proponenti si impegnino ad avvallare entro 60 giorni dalla sottoscrizione il relativo progetto esecutivo. Gli interventi in opera potranno riguardare i seguenti casi:
- miglioramento della qualità del decoro urbano;
- manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti;
- accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana;
- potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, tra i quali lo sviluppo per l’inclusione sociale e la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano e urbano;
- mobilità sostenibile e adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.

I soggetti proponenti dovevano presentare i piani operativi entro 90 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e altri 90 giorni erano stati stabiliti al fine di presentare progetti per la conclusione dei piani del procedimento di valutazione. Infine 30 giorni, erano previsti, per la sottoscrizione delle convenzioni. Per le amministrazioni vi sarà anche la possibilità di richiedere il 10% del finanziamento, se previsto, al momento della firma contrattuale del piano operativo.