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Emissioni di CO2 in crescita del 3,5% in Italia

Energie rinnovabili di
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Il dato di Eurostat è in linea con la stima contenuta nell’Italy Climate Report 2016 della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, presentato in occasione del meeting di primavera

Nel 2015 nell'Unione Europea le emissioni di CO2 derivanti dall'utilizzo di combustibili fossili sono aumentate, rispetto al 2014, dello 0,7% e in Italia l'incremento è stato del 3,5%.
Il dato europeo è in linea con la stima contenuta nell' Italy Climate Report 2016, presentato lo scorso 27 Aprile dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile in occasione del meeting di primavera. Nel Report viene riportato il dato nazionale per le emissioni complessive di gas a effetto serra, per le quali si indica un aumento del 2,5% rispetto all'anno precedente, frutto di una crescita del 3,5-4% delle emissioni da combustibili fossili e di una sostanziale stabilità di quelle derivanti da processi non energetici (attività agricola, processi industriali etc.).
 
I nuovi dati Eurostat sulle emissioni di CO2 da combustibili fossili certificano quello che già era in parte emerso da stime precedenti: nel 2015, in un contesto mondiale di emissioni stazionarie e decoupling con la crescita economica, l'Europa - e l'Italia in modo particolare - è in controtendenza, avendo invertito un trend storicamente positivo per tornare ad aumentare le proprie emissioni serra. Le cause sono molteplici, ma tra le altre ha certamente pesato il rallentamento degli investimenti nelle fonti rinnovabili, con Cina e USA che nel 2015 segnano un +23% contro il -15% europeo. Nel 2015 la Cina è il leader mondiale, con oltre 100 Mld$, e l'Europa è a meno della metà, con 49 Mld$; nel 2011 i valori erano gli stessi, ma le parti invertite e l'Ue trainava questo settore. 
 
Secondo Eurostat, tra i paesi Ue, otto hanno visto decrescere le emissioni di CO2, con un record a Malta -26,9% e in Estonia -16%, seguite da Danimarca, Finlandia, Grecia, Lussemburgo e, ultimi in questo gruppo virtuoso, il Regno Unito con -2,9% e la Lituania con -0,2%. In due Paesi Germania e Repubblica Ceca le emissioni sono restate stabili rispetto all' anno precedente e in tutti gli altri sono aumentate con record alla Slovacchia con+9,5%, seguita dal Portogallo (+8,6%), Ungheria (+6,7%), Belgio (+4,7%), Bulgaria (+4,6%), Irlanda (+3,9%) e Italia (+3,5%).

I dati Eurostat mostrano anche il contributo dato da ogni Paese dell'Unione alle emissioni di CO2
. Il primo Paese è la Germania con il 23%, seguita dal Regno Unito con il 12,5% e dall' Italia con il 10,6% delle emissioni totali di CO2 della Ue. Purtroppo anche in questo caso si conferma come l'Italia abbia fatto peggio della media europea, avendo visto crescere le propri emissioni molto più di Francia, Spagna Germania (a crescita zero) e regno Unito (che, guarda caso, ha continuato a ridurle in una fase di forti incentivi nazionali alle rinnovabili).