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Galletti: per gli alberghi è tempo di innovazione green

Energie rinnovabili di
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Il Ministro dell’Ambiente è intervenuto al convegno "L'ospitalità si rinnova: sostenibilità, efficienza energetica e innovazione green per l'albergo di oggi"

Riportiamo parte del discorso tenuto da Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in occasione del convegno “L'ospitalità si rinnova: sostenibilità, efficienza energetica e innovazione green per l'albergo di oggi”. Il Ministro ha sottolineato l’importanza di un’innovazione “green” nel settore.

Il 79 per cento dei viaggiatori, stima di Legambiente, considera importante nella scelta dell’albergo il fatto che la struttura sia eco-friendly. E’ un interesse che muove le scelte soprattutto degli stranieri che vengono nel nostro paese per affari o per turismo. Ma questa sensibilità si sta facendo strada anche fra gli italiani che preferiscono sempre più strutturi turistiche che adottano delle scelte green sia nella realizzazione degli ambienti che nelle gestione dei servizi.

Da Ministro dell’Ambiente ho ascoltato quindi con il massimo interesse e con grande piacere gli interventi di chi lavora per imprimere a tutto il comparto della ricettività alberghiera italiana una impronta ambientale sempre più marcata.

E’ una strategia win-win, come si usa dire adesso, una strategia vincente sotto tutti i punti di vista. Infatti se, come accennavo, il brand 'ecofriendly', declinato in tante sigle e simboli, è sempre più un elemento di preferenza per gli ospiti degli alberghi, dall’altro una struttura sostenibile offre dei vangaggi anche a chi la gestisce.

Perché, per chi intende davvero operare interventi per la sostenibilità degli alberghi - e non fare solo 'green washing', cioè 'apparenza' green senza sostanza veramente 'eco' - la scelta della sostenibiltà è anche una scelta che comporta risparmi considerevoli che possono tradursi in prezzi più competitivi a parità di servizi. Pensate soltanto ai costi per l’energia. In albergo si vuole sentire, giustamente, caldo in inverno e fresco in estate. E già questo comporta spese considerevoli. Se poi aggiungiamo il fatto che nelle nostre città, sia i quelle d’arte che quelle di antica tradizione turistica balneare, molti alberghi sono ospitati da palazzi antichi con una tenuta termica molto carente, i costi per caldo e freddo che in buona parte vanno perduti, cresce ancora.

Da qui la scelta di realizzare impianti di energia rinnovabile per alimentare i servizi dell’albergo e, forse ancora più importante, operare quegli interventi per l’efficientamento energetico degli immobili, che sono peraltro sostenuti con l’eco-bonus fiscale. Ma ci sono anche altre agevolazioni e mi riferisco in particolare alla seconda edizione del 'Conto Termico', che entrerà in funzione il 31 maggio prossimo. Si tratta di una misura che incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. I beneficiari, imprese e privati, potranno accedere a fondi per 700 milioni di euro annui. Con il Conto Termico 2.0 è possibile riqualificare i propri edifici per migliorarne le prestazioni energetiche, riducendo i costi dei consumi e recuperando in tempi brevi parte della spesa sostenuta.

Per gli immobili di nuova costruzione o per i quali si prevedono ristrutturazioni profonde le soluzioni sono ancora maggiori, si possono progettare palazzi autosufficienti dal punto di vista energetico, si può ragionare di geotermia, di nuovi materiali di costruzione, di sistemi di gestione intelligente dell’acqua. E anche in questo caso il Conto Termico prevede incentivi crescenti in rapporto al risultato a cui si punta.

Quanto più alta è l’ambizione eco e quindi il risparmio, tanto maggiore è l’incentivo
. Si incentiva:

- fino al 65% della spesa sostenuta per gli "Edifici a energia quasi zero”;
- fino al 40% per gli interventi di isolamento di muri e coperture, per la sostituzione di finestre, per l’installazione di schermature solari, per le tecnologie di building automation, per le caldaie a condensazione;
- fino al 65% per pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici;
- il 50% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per i soggetti privati, con le cooperative di abitanti e le cooperative sociali”.