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Greenpeace: campagna per rendere Lampedusa 100% rinnovabile

Energie rinnovabili di
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Al momento Lampedusa e le altre isole minori italiane producono la quasi totalità della propria energia dal petrolio, nonostante siano famose per sole e vento

Quasi un anno fa, con il report “100% rinnovabili: un nuovo futuro per le piccole isole” Greenpeace ha mostrato come sia possibile per isole meravigliose come Lampedusa, Favignana, Pantelleria diventare un modello di sostenibilità energetica, abbandonando le fonti fossili per abbracciare un futuro di energie pulite.

Lampedusa e le altre isole minori italiane non collegate alla rete elettrica nazionale sono infatti oggetto di un singolare paradosso. Nonostante queste isole del Mediterraneo siano famose per il sole e il vento, producono la quasi totalità della propria energia dal petrolio. Una fonte energetica inquinante e costosa, pagata in bolletta con oltre 60 milioni di euro di incentivi ogni anno.

Nel giugno del 2015, Greenpeace ha chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico di modificare il sistema di rimborsi per la produzione di energia su queste isole, poiché attualmente si incentivano fonti inquinanti a discapito di efficienza e rinnovabili. Secondo l’organizzazione ambientalista occorre indicare un indirizzo preciso per il futuro di queste perle del Mediterraneo, che possono (e devono) diventare un modello di sviluppo 100 per cento rinnovabile, con vantaggi per l’ambiente e per i cittadini.

Greenpeace vuole cambiare da subito questa assurda situazione grazie ad “Accendiamo il sole”, la campagna di crowdfunding con cui si vuol finanziare un impianto fotovoltaico da 40 kW da installare sul tetto del Comune di Lampedusa.

In questi giorni Greenpeace Italia compie trent’anni e per la ricorrenza ha deciso di fare un gesto concreto. “Per realizzare il nostro progetto abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti - si legge in un comunicato stampa -. Insieme metteremo un primo importante mattoncino per un futuro 100 per cento rinnovabile, per Lampedusa e per tutti noi”.

Questo impianto permetterà ai cittadini dell’isola di risparmiare circa 200 mila euro, evitando allo stesso tempo l’immissione in atmosfera di quasi 300 tonnellate di CO2, l’equivalente delle emissioni catturate da oltre 7 mila e 300 alberi in 10 anni.

“Il nostro inoltre è anche un gesto di pace - prosegue la nota -. Lampedusa infatti non è solo un’isola bellissima, ma è anche un simbolo di accoglienza per tante persone che fuggono da povertà e guerre. Guerre in molti casi causate anche da quello stesso petrolio utilizzato per produrre energia vecchia e sporca. Il sole, invece, non solo rappresenta energia pulita, ma è anche un segno di speranza. Per i nostri trent’anni non spegneremo nessuna candelina, per i nostri trent’anni vogliamo accendere il sole”.