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La finestra made in Italy punta a distinguersi per qualità

Infissi e Serramenti di
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Dall’Assemblea di Anfit, Associazione per la Tutela delle finestre made in Italy, emerge l’intenzione di proseguire sulla strada della certificazione, dell’assicurazione e della qualità

Ottanta aziende socie, dieci mila addetti ai lavori e oltre mezzo milione di finestre prodotto all’anno. Con questi numeri e tanti obiettivi raggiunti e altrettanti da raggiungere si è presentata all’Assemblea Generale di Anfit la governance guidata da Laura Michelini, che giusto un anno fa a Trento aveva delineato strategie, programmi e obiettivi a breve e medio termine.

Un’Assemblea che, oltre agli adempimenti statutari a cura del Consigliere Germano Agostini, si è rivelata preziosa occasione per una riflessione a tutto campo sugli strumenti sviluppati nel corso del tempo e messi a disposizione delle aziende per meglio distinguersi sul mercato: dal marchio Quality Anfit all’Etichetta Energetica numerata, al Label di Posa che finalmente può decollare e alle due assicurazioni RCP e Rimpiazzo che diverranno obbligatorie per i Soci a partire dal 1° gennaio 2017.

A questi punti Laura Michelini ha aggiunto il nuovissimo protocollo Rivenditori e Installatori qualificati, l’accordo con Adiconsum, l’associazione dei consumatori, l’apertura ai produttori di serramenti in ogni materiale, il restyling del logo associativo e i lavori per un nuovo sito web che presto vedrà la luce. Tanti i lavori portati a termine e tanti anche quelli in corso per “un’Associazione che di fatto con i propri regolamenti - ha sottolineato la Presidente - ha anticipato la proposta di legge sulla tracciabilità digitale dei prodotti italiani che è in discussione in Parlamento e che potrebbe venir presto approvata. I Soci Anfit stanno già immettendo sul mercato serramenti pienamente tracciabili e sono pronti a cogliere le agevolazioni messe in campo dal legislatore”.

Anfit è - elemento da evidenziare - peraltro l’unica Associazione del settore serramenti che richiede ai propri soci di rispettare dei precisi standard qualitativi in fase di progettazione, produzione e posa.

Molto ricca anche la parte pubblica dell’Assemblea con interventi che aprono al futuro che è già. Come la sostenibilità ambientale ed energetica vista strategia di mercato con le relazioni di Alessandra Cavalletti e di Marco Mari. Ad esse si è idealmente agganciato Sergio Botta dello Studio Botta &Associati con l’intervento sul ruolo delle ESCOnelle azioni di efficientamento energetico e di carbon management. Sempre Botta, in un secondo intervento, ha illustrato i numerosi programmi di agevolazioni finanziarie messi in campo da Governo, Enti pubblici e Fondi professionali per le piccole e medie imprese e le start-up innovative nei diversi campi: Ricerca & Sviluppo ai brevetti, progetti di sicurezza sul lavoro, aiuti all’export, investimenti in macchinari e attrezzature piuttosto che adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale.

Più tecnologico l’intervento del Direttore di Nuova Finestra, Ennio Braicovich, che ha illustrato la fortissima evoluzione dei componenti finestrati in corso negli ultimi anni soprattutto imposta dalla rivoluzione energetica in atto nel mondo dell’edilizia. Di fatto sono cadute le barriere tra i materiali mentre avanzano domotica, automazione, sicurezza, ventilazione e design, elementi di forte valore aggiunto per chi sa giocare queste carte. L’evoluzione tecnologica sarebbe poca cosa se non vi fossero strumenti di controllo, protocolli operativi e strumenti assicurativi in grado di garantire il consumatore finale, il progettista, l’impresa e il committente.

Di strumenti assicurativi e dei loro vantaggi ha riferito Enrico Pambianchi di Reale Mutua, facendo riferimento al progetto messo in campo assieme ad Anfit per tutelare e garantire i produttori, gli installatori e i consumatori. Si tratta di due polizze assicurative per tenere indenni gli associati e tutelare il consumatore finale: una di Responsabilità Civile Prodotti (RCP) e una di Spese di rifornitura (Rimpiazzo), la quale è una esclusiva di Anfit. Gli strumenti assicurativi sono legati strettamente ai protocolli Marchio Quality Anfit, etichetta energetica numerata e Label di posa.

E proprio di Posa certificata e del relativo Regolamento, ma anche del lungo e appassionato lavoro che ha condotto al Label di posa, ha parlato il Direttore Generale del Consorzio LegnoLegno, Stefano Mora. L’obiettivo è stato di dotare la filiera serramento di uno strumento di comunicazione relativo al contributo offerto dall’installazione alle prestazioni del prodotto che fosse semplice, affidabile e di immediata percezione. Ora la qualifica del prodotto, attestata dal Marchio Quality Anfit e dall’Etichetta energetica numerata, può trovare un perfetto compimento nella qualifica del sistema di posa e nella qualifica dell’installatore, opportunamente supportato da adeguati corsi di formazione cogestiti da Anfit e Consorzio LegnoLegno. Così anche il Label di posa può diventare nelle mani della filiera potente strumento di comunicazione.

E proprio di comunicazione ha parlato Angela Amato di Spazioparola, ufficio stampa e pubbliche relazioni, che ha riferito sulle azioni messe in campo nel corso dell’ultimo anno sia per diffondere il messaggio associativo che per dare conto delle tante iniziative messe in campo. Tutte azioni che hanno avuto ampia risonanza sulla stampa professionale e non. Amato non ha dimenticato il lavoro di restyling sul logo associativo e il lancio della nuova versione del sito che è in dirittura d’arrivo.

Le conclusioni sono spettate alla Presidente Laura Michelini: “Tanto lavoro è stato fatto e naturalmente tanto resta da fare. Oggi però i Soci Anfit hanno in mano strumenti concreti per emergere di fronte alla concorrenza italiana e straniera e distinguersi offrendo vantaggi reali ai consumatori finali”.