1. Home
  2. Notizie e Mercato
  3. Le imprese pagano 97 miliardi di euro di tasse ogni anno

Le imprese pagano 97 miliardi di euro di tasse ogni anno

Edilizia di
5/5
votato da 1 persone
Rispetto all’anno pre-crisi (2007), il peso complessivo delle imposte è sceso di 18,8 miliardi di euro ma ciò è dovuto alla riduzione del Pil e del numero complessivo di aziende

Nel 2014 (ultimo dato disponibile) i 5 milioni di aziende presenti in Italia hanno versato 96,9 miliardi di euro di tasse. Le imposte che hanno garantito il gettito più elevato sono state l’Ires (31 miliardi di gettito), l’Irpef sul reddito pagata dalle persone fisiche (23,5 miliardi), l’Irap (20,9 miliardi) e i tributi locali (oltre 13 miliardi).

L’Ufficio studi della CGIA, che ha realizzato l’analisi, tiene comunque a precisare che l’importo di 96,9 miliardi di euro è sicuramente sottodimensionato, visto che i dati riportati non includono il gettito riferito ai rifiuti, all’imposta di registro, all’imposta di bollo, al canone Rai, alle concessioni governative e ai contributi delle concessioni edilizie. Per queste tipologie di imposta, infatti, non è possibile calcolare gli importi esatti pagati dalle imprese.

Rispetto all’anno pre-crisi (2007), il peso complessivo delle imposte versate dalle imprese è comunque sceso di 18,8 miliardi di euro, anche se va sottolineato che ciò non è avvenuto a seguito di una riduzione della pressione fiscale generale che, invece, ha continuato a salire, ma, in particolar modo, per effetto della crisi economica che ha influenzato negativamente la crescita del Pil ed ha ridotto di 168.000 unità il numero complessivo delle aziende presenti nel paese.

Tra il 2007 e il 2014 il gettito Ires è diminuito di quasi 16 miliardi, quello dell’Irap di 8,6 miliardi e quello dell’Irpef di 4,5 miliardi, mentre le tasse locali sono aumentate di circa 6 miliardi, in buona parte a causa dell’introduzione dell’Imu.

Le uniche imposte a carico delle aziende che il legislatore ha alleggerito nel periodo considerato sono state l’Irap e l’Ires. La prima attraverso una serie di sconti e deduzioni della base imponibile legate alla presenza di lavoratori a tempo indeterminato. La seconda con l’introduzione dell’Ace. Misure che, comunque, hanno avvantaggiato soprattutto le medie e grandi imprese.