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Appalti pubblici: cosa fare per rilanciare il settore?

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Appalti pubblici: cosa fare per rilanciare il settore?
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Dopo le parole del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del numero uno di Ance, Gabriele Buia, le società di ingegneria e architettura rappresentate da OICE dicono la loro

Il settore degli appalti pubblici va assolutamente rilanciato. Ma, sulle modalità, non tutti sono d’accordo. L’OICE, l'Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, ha commentato le dichiarazioni del Premier, Giuseppe Conte, e del Presidente dell’Ance, Gabriele Buia.

“Innanzitutto - dice il presidente Gabriele Scicolone - siamo assolutamente contrari alla sospensione del codice appalti, che determinerebbe il blocco totale del settore e sarebbe un errore madornale ed una lusinga di semplificazione foriera solo di effetti collaterali".

Chiusura anche sulla generalizzazione del sistema dei commissari: "Dobbiamo dircelo chiaramente: il ‘modello Genova’ non esiste. Il mondo dell'imprenditoria rabbrividisce al solo sentirne parlare. Dobbiamo ambire ad un Paese che riesca a costruire l'ordinario conregole ordinarie che funzionano, lasciando i 'modelli Genova' ai pochi (auguriamoci) eventi catastrofici e straordinari. Non confondiamo le catastrofi con la vita ordinaria". E ancora: "semmai occorre selezionare poche opere strategiche e su quelle prevedere poteri acceleratori sul piano degli iter approvativi e autorizzativi, il vero vulnus che ritarda gli investimenti. Prendiamo le cose positive da Genova e applichiamole alle opere infrastrutturali, come ad esempio il ricorso obbligatorio a supporti di Project management per opere infrastrutturali".

Appalti: come gestire la semplificazione?

Sulla semplificazione il Presidente OICE, Gabriele Scicolone, apprezza la volontà del Governo, ma chiede di "evitare il rischio che il prossimo D. L. 'semplificazione' sia esso stesso fonte di ulteriore burocrazia, come spesso accade quando si prova a semplificare. Ricordiamoci che anche in sede di 'regolamento unico' si sta partorendo un altro gigante normativo da oltre 300 articoli; un po' è anche naturale in un provvedimento di attuazione e dettaglio, ma il rischio è che si paralizzi di nuovo tutto".

Si tratta di un tema, questo, evidentemente molto caro ad OICE, che insiste: "Nel decreto-legge bisogna agire in maniera chirurgica su pochi elementi di semplificazione a costo zero dall'efficacia immediata, come il contingentamento dei tempi di gara, e delle autorizzazioni, aggiudicazione ed avvio delle attività, riduzione dei tempi di pagamento. Attribuiamo tempi misurabili a ogni fase delle autorizzazioni e delle gare, che abbiano un valore; se non si rispettano, ci devono essere sanzioni, così come ci sono sanzioni per progettisti o imprese che non rispettano tempi di consegna di elaborati o costruzioni".