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Dissesto idrogeologico: vertice tra le Regioni a Roma

Sicurezza e Sistemi di Protezione di
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Al centro del dibattito i criteri di scelta delle priorità per il finanziamento degli interventi contro frane e alluvioni del Piano nazionale di #italiasicura

Si è tenuta a Roma nella sala monumentale di palazzo Chigi una riunione indetta dalla Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico (#Italiasicura) con i rappresentanti delle strutture commissariali delle Regioni.

Al centro del dibattito i criteri di scelta delle priorità per il finanziamento degli interventi contro frane e alluvioni del Piano nazionale di #italiasicura. In particolare si è discusso dell’aggiornamento e l’ottimizzazione del sistema Rendis, la piattaforma di raccolta del fabbisogno delle opere contro il dissesto idrogeologico utilizzata per l’implementazione del Piano nazionale.  Si è inoltre parlato delle diverse fasi della programmazione da semplificare e velocizzare maggiormente al fine di consentire la messa in opera degli interventi in tempi più brevi. Grande la partecipazione di tutte le Regioni che si sono dette soddisfatte dal metodo partecipativo avviato da #italiasicura.

La lotta contro il dissesto idrogeologico è una delle sfide più importanti per l’intero sistema paese. Basti pensare ai dati sui danni da frane e alluvioni forniti dall’Ispra. L’Italia è infatti uno dei paesi europei maggiormente interessati da fenomeni franosi, con 614.799 frane (pari al 7,5% del territorio nazionale), e ogni anno sono qualche centinaia gli eventi principali di frana sul territorio nazionale che causano vittime, feriti, evacuati e danni a edifici, beni culturali e infrastrutture lineari di comunicazione primarie (oltre 300 eventi principali nel 2015, 211 nel 2014, 112 nel 2013, ecc.). Per quanto riguarda invece le alluvioni, le aree a pericolosità idraulica elevata in Italia sono pari a 12.218 km2 (4% del territorio nazionale), le aree a pericolosità media ammontano a 24.411 km2 (8,1%), quelle a pericolosità bassa (scenario massimo atteso) a 32.150 km2 (10,6%).

Questi dati, che possono essere approfonditi consultando il sito dell’Ispra e il sito italiasicura.governo.it, rendono sempre più urgente una risposta coordinata del sistema paese per evitare il più possibile perdite di vite umane e danni ambientali.

La risposta è riassumibile nel lavoro di Italiasicura dal 2014 ad oggi. Per la prima volta nella storia nazionale c'è un fabbisogno di 9.397 opere e interventi in tutte le Regioni per la riduzione del rischio idrogeologico. Per la prima volta c'è un Piano finanziario che investe risorse importanti e, con scadenza al 2023, complessivamente circa 10 miliardi di euro. E' una pianificazione a lunga scadenza, nell'arco dei prossimi 20 anni, ma con risorse certe e disponibili fino da oggi.

La prima significativa realizzazione è l'avvio di 1337 cantieri, già finanziati nei diversi piani dal 2000 al 2014 ma ancora non avviati nel 2014, per investimenti pari a 1409 milioni. La seconda è il piano per le 14 aree metropolitane con investimenti in cantiere per 654 milioni 2016-2023, dei quali nel primo anno di lavori per gli stati di avanzamento sono stati impegnati i primi 114 milioni, 16 milioni in più rispetto al cronoprogramma. Un lavoro che deve continuare con un ritmo sostenuto nel prossimo futuro.