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Partite IVA: quante aperture durante il lockdown?

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Partite IVA: quante aperture durante il lockdown?
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L’Osservatorio ci dà anche informazioni sulla natura giuridica, sulla ripartizione territoriale e per settore produttivo delle nuove aperture di partite IVA

Le partite IVA giocano un ruolo chiave nel nostro settore e, più in generale, nel quadro dell’economia italiana. Dunque è interessante andare a scoprire qual è stato l’andamento nel periodo più difficile, il secondo trimestre del 2020.

Sono state aperte 94.932 nuove partite Iva e in confronto al corrispondente periodo dello scorso anno si registra una flessione del 30,7%, evidente conseguenza dell’emergenza sanitaria Covid-19. Va evidenziato, comunque, che il calo sfiora il 60% in aprile, mentre si riduce solo al 4% in giugno, segnalando quindi una graduale ripresa.

La suddivisione delle nuove aperture

La distribuzione per natura giuridica mostra cheil 74,8% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 19,2% da società di capitali, il 2,7% da società di persone; le quota dei “non residenti” e delle “altre forme giuridiche” rappresentano complessivamente il 3,2% del totale delle nuove aperture. Rispetto al secondo trimestre del 2019, la diminuzione di avviamenti è, ovviamente, generalizzata, raggiungendo il -42,4% per le persone fisiche. Da segnalare un sensibile aumento dei soggetti “non residenti” nel mese di aprile e un aumento del 2,5% di aperture per le società di capitali nel mese di giugno.

Riguardo alla ripartizione territoriale, il 40,8% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21,3% al Centro e il 37,3% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso mostra il calo maggiore in Valle d’Aosta (-37,5%), quello più contenuto in Molise (-12,9%). Nel mese di giugno quasi tutte le regioni meridionali registrano apprezzabili incrementi di avviamenti (in particolare in Molise: +10%).

In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio registra, come di consueto, il maggior numero di avviamenti di partite Iva, con il 19,2% del totale, seguito dalle attività professionali, con il 15,6%, e dall’agricoltura (14,7%). Rispetto al secondo trimestre del 2019, tra i settori principali, i maggiori decrementi si notano nelle attività di intrattenimento (-55,1%) e di alloggio e ristorazione (-54,6%). Di contro, l’agricoltura segna nel trimestre un calo complessivo del 4,2%, mentre nel mese di giugno registra un aumento del 40%.

Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra una prevalenza della quota maschile, pari al 64,5% del totale. Il 46,8% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni e circa il 31% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, tutte le classi di età registrano notevoli flessioni di aperture: la più consistente è il -33,5% della classe da 36 a 50 anni. Da notare un lieve aumento a giugno delle aperture da parte della classe più giovane. Analizzando il Paese di nascita degli avvianti, si evidenzia che il 14,8% delle aperture è operato da un soggetto nato all’estero, dato più basso rispetto a quanto normalmente registrato negli ultimi trimestri.

Nel periodo in esame 44.357 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 46,7% del totale delle nuove aperture, con una diminuzione del 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Notevole aumento, tuttavia, per le adesioni al regime forfetario nel settore dell’agricoltura a giugno (+86%).

 

Speciale Cantieri: come difendersi dalla seconda ondata di Covid-19?

Inutile nasconderlo. La possibilità di una seconda ondata di contagi da Covid-19 è concreta. Lo testimoniano i nuovi focolai nei Paesi in cui l’epidemia sembrava sotto controllo. E la nostra conoscenza di questo virus è ancora troppo limitata per sapere con precisione cosa succederà nei prossimi mesi.

Anche gli esperti si dividono tra chi pensa che il virus sia ormai irrilevante e chi invece ritiene che si debba continuare a prestare la massima attenzione, soprattutto per evitare una nuova esplosione di contagi in autunno.

Come comportarsi in uno scenario del genere? La scelta migliore è quella di farsi trovare pronti ad ogni evenienza, riorganizzando la nostra vita e le nostre abitudini sociali e lavorative.

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