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Progetto Italia rilancerà l’edilizia? Costruttori scettici

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L’Ance, Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, condivide l’obiettivo di creare un grande player internazionale, ma l’operazione non convince. Ecco perché

Progetto Italia fa discutere. Il piano ideato per unire i grandi operatori del settore costruzioni, con il coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti, non piace a tutti. Vediamo quali sono le principali problematiche.

L’Assemblea Ance, riunita a Roma, ha ritenuto che, sulla base degli elementi finora acquisiti, il Progetto non garantisce la tutela dell’intero sistema imprenditoriale. Pur condividendo l’obiettivo di creare un grande player internazionale che andrebbe a formarsi con l’accorpamento di alcuni gruppi industriali del settore delle costruzioni, l’operazione non convince le imprese aderenti all’Ance per gli effetti sul mercato. In particolare, il richiamo è alla tutela della concorrenza, valore che da sempre l’Ance considera prioritario per consentire a tutte le imprese del sistema di svolgere la propria attività alle stesse condizioni.

Cosa servirebbe davvero all’edilizia italiana?

In attesa dunque di una decisione la cui responsabilità spetta comunque al Governo, occorre in ogni modo garantire attraverso un’efficace politica industriale, che manca quasi da vent’anni nel Paese, il ruolo centrale del settore delle costruzioni e mettere in campo soluzioni di sistema che promuovano la crescita di un comparto indispensabile per la tenuta economica e per il benessere sociale dei cittadini.