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Rinnovabili: si apre una nuova era per l’energia pulita

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Rinnovabili: si apre una nuova era per l’energia pulita
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Dai Comuni Rinnovabili alle Comunità Rinnovabili: andiamo a scoprire numeri e storie nel rapporto di Legambiente che dà anche voce a chi si è già messo in moto

In Italia si apre finalmente una nuova epoca per l’energia pulita, che punta all’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili. La novità è che con l’approvazione della Direttiva Europea 2018/2001 diventa possibile abbattere le assurde barriere che fino ad oggi hanno impedito di scambiare energia prodotta da fonti rinnovabili in Italia.

A raccontare questa nuova rivoluzione in atto, che ha al centro i territori e le comunità, è il nuovo rapporto di Legambiente “Comunità Rinnovabili”.

Quali sono i contenuti del rapporto?

Lo studio oltre a tracciare un quadro complessivo sulla diffusione delle fonti pulite nella Penisola nel 2019 e nell’ultimo decennio, dà spazio e voce al mondo che si è già messo in moto nella condivisione e autoproduzione di energia da fonti rinnovabili a partire dalle 32 realtà (suddivise in comunità energetiche, progetti di autoconsumo collettivo e realtà di autoconsumo che coinvolgono amministrazioni, famiglie e aziende), che vanno ad aggiungersi alle oltre 280 buone pratiche di integrazione delle rinnovabili nel territorio, raccolte sul sito comunirinnovabili.it, e ai 41 Comuni 100% rinnovabili autosufficienti dal punto di vista energetico, elettrico e termico con soluzioni virtuose e integrate che hanno generato qualità, lavoro e sviluppo locale.

Storie e numeri che riassumono sul fronte energetico e sociale la giusta strada da percorrere in un Paese dove, in un decennio, sono stati installati oltre un milione di impianti tra elettrici e termici in 7.911 Comuni italiani, contro i 356 di partenza, e dove, in questi dieci anni, il contributo portato dalle fonti rinnovabili al sistema elettrico italiano si è tradotto in un aumento della produzione energetica di quasi 50 TWh, passando da 63,8 TWh del 2008 a 114,8 TWh del 2019. In questo modo è stato messo in parte in crisi il modello fondato sulle fossili e si è portato alla chiusura di centrali da fonti fossili per 13 GW.