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Sblocca-cantieri: cosa chiedono i professionisti tecnici?

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La RPT, ascoltata assieme ai rappresentanti del mondo delle costruzioni, ha espresso il punto di vista dei progettisti sulle linee di indirizzo illustrate dal Premier Conte

La Rete Professioni Tecniche è stata invitata a partecipare al tavolo istituzionale voluto dal Presidente del Consiglio dei Ministri per discutere sulle prossime norme in materia di opere pubbliche. All’incontro hanno partecipato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il Vice Presidente del Consiglio, Luigi Di Maio e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. La RPT, ascoltata assieme ai rappresentanti del mondo delle costruzioni, ha espresso il punto di vista dei progettisti sulle linee di indirizzo illustrate dal Premier Conte.

Il Governo ha riferito come si stia muovendo su due diversi piani. Da un lato si va verso una riforma organica del codice appalti. Dall’altro sta lavorando su due decreti legge aventi per oggetto lo sblocca cantieri e la semplificazione delle procedure.

“Il vigente Codice dei contratti pubblici - commenta la RPT - per i professionisti dell’area tecnica ha rappresentato una importante conquista. La separazione dell’attività di progettazione da quella di esecuzione, l’affidamento dei lavori sulla base del progetto esecutivo e la rigida delimitazione del ricorso all’appalto integrato ne costituiscono i capisaldi, da sempre invocati dai professionisti come imprescindibili per tutelare la qualità della progettazione e garantire il rispetto dei tempi e dei costi di realizzazione delle opere pubbliche.

“Teniamo a sottolineare con decisione che ogni tentativo di revisione del testo vigente non può riguardare i suoi principi fondanti, pena il ritorno alle dinamiche del passato (caratterizzate dal ricorso abnorme alle varianti in corso d’opera, con conseguente lievitazione dei costi e dilatamento dei tempi di costruzione), che evidentemente riscuotono ancora consensi interessati.

“Nel più generale ambito della progettazione delle opere pubbliche, inoltre, è ancora viva la nostra preoccupazione per l’istituzione di una struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici, che, se focalizzata sulla progettazione interna e non sulla programmazione e sulla pianificazione strategica, potrebbe rivelarsi inefficace, se non controproducente, per un reale miglioramento dei processi realizzazione delle opere pubbliche”.  

 Oltre ad esprimere il proprio punto di vista sulle suddette questioni di carattere generale, la delegazione della Rete ha avanzato alcune proposte puntuali che potrebbero essere inserite nei decreti legge di prossima emanazione. In particolare si è proposto di:
- ricorrere alla progettazione semplificata per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria;
- promuovere procedure semplificate e rapide per l’affidamento degli incarichi di servizi di architettura e ingegneria sotto la soglia dei 40.000 euro, abbandonando il criterio di selezione del prezzo più basso, che rischia di cozzare contro il principio dell’equo compenso;
- applicare la sussidiarietà dei professionisti nei confronti dei procedimenti ancora sottoposti all’autorizzazione da parte della pubblica amministrazione.