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Mutui: quali sono le tipologie preferite dagli italiani?

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Mutui: quali sono le tipologie preferite dagli italiani?
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La stragrande maggioranza degli italiani sottoscrive mutui con l’obiettivo di acquistare la prima casa. Ma quali caratteristiche hanno questi finanziamenti?

Quando si tratta di accendere un mutuo, che scelte fanno gli italiani? Qual è l’importo medio e quale la durata? A queste e altre domande risponde un’apposita analisi basata sui dati raccolti nel corso del 2023.

Lo studio porta la firma di Kìron Partner SpA, Gruppo Tecnocasa, che ha analizzato diversi indici riguardanti i mutui ipotecari sottoscritti attraverso le agenzie a marchio Kìron ed Epicas, confrontandoli con l’anno precedente.

Qual è lo scopo del finanziamento?

L’acquisto della prima casa è la motivazione principale per la quale si sottoscrive un mutuo e rappresenta il 94,1% del totale delle richieste. Chi opta per la sostituzione o la surroga rappresenta il 2,5%. Le operazioni di consolidamento dei debiti (con cui si estinguono i debiti accumulati nel breve periodo, sostituendoli con una nuova forma di finanziamento con diversa rata o differente tempistica di rimborso) costituiscono lo 0,2%. Chi invece fa ricorso al finanziamento per ottenere maggiore liquidità, per motivazioni diverse da quelle dell’acquisto dell’abitazione a fronte di garanzie patrimoniali, rappresenta lo 0,8% del totale. E’ pari allo 0,7% la percentuale di coloro che accendono un mutuo per costruire o ristrutturare la propria abitazione. Interessante analizzare anche quanti scelgono un finanziamento per l’acquisto della seconda casa e che costituiscono l’1,7%.

Rispetto al periodo precedente, rileviamo una crescita per sostituzione e surroga del +0,7% e un calo per l’acquisto della prima casa del -0,3%, acquisto della seconda casa del -0,4%. Pressoché invariate le altre finalità.

Qauli sono le tipologie di tasso più scelte?

In questo periodo l’80,2% dei mutuatari ha optato per un prodotto a Tasso Fisso. La seconda scelta è stata quella per il prodotto a Tasso Variabile con il 16,1% delle preferenze. Rispetto al periodo precedente rileviamo una crescita per i prodotti a tasso fisso del +21,8% e un calo per i prodotti a tasso variabile del -17,2%.a tasso variabile con CAP del -5,4%, invariati gli altri prodotti.

- Tasso variabile: rata collegata nel tempo ad un tasso di riferimento (Euribor o BCE) che ad ogni variazione positiva o negativa ne aumenta o diminuisce la rata.

- Tasso variabile con CAP: tasso variabile puro con l’opzione di avere un tetto massimo da non superare.

- Tasso fisso: rata invariata in quanto il tasso è definito nel momento della sottoscrizione in funzione del parametro di riferimento (EurIRS).

- Tasso misto: mutuo flessibile con la possibilità di passare da una rata a tasso fisso ad una a tasso variabile o viceversa.

Quanto durano i mutui?

A livello nazionale la durata media del mutuo è di 26,7 anni, mentre nell’anno precedente era pari a 26,1 anni. Segmentando per fasce di durata, emerge che il 61,9% dei mutui ha una durata compresa tra 26 e 30 anni.

- Il 20,8% si colloca nella fascia 21-25 anni;

- il 10,9% si colloca nella fascia 16-20 anni;

- il 6,4% si colloca nella fascia 10-15 anni.

Quali sono gli importi finanziati?

Nel 2023 l’importo medio di mutuo erogato sul territorio nazionale è stato pari a 115.200 euro, mentre nell’anno precedente ammontava a 121.700 euro.

Suddividendo il campione per fasce di erogato, si nota come la ripartizione sia più sbilanciata verso importi di medio-bassa entità.

- Il 2,9% dei mutui erogati, ha un importo inferiore a 50.000 €.

- Il 43,6% dei mutui erogati, ha un importo appartenente alla fascia ≥ 50.000 e < 100.000 €.

- Il 35,2% dei mutuatari ha ottenuto un finanziamento da 100.000 € a 150.000 €.

- Il 12,7%, invece, si colloca nella fascia successiva, ≥ 150.000 e < 200.000 €.

- La percentuale dei mutui che superano i 200.000 € è pari a 5,6%.