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Ricostruzione: il premier Matteo Renzi chiama Renzo Piano

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“La ricostruzione dovrà avvenire nel modo più trasparente con l'aiuto di strutture che abbiamo voluto con forza come l'Autorità anti corruzione”, scrive il presidente del Consiglio

Matteo Renzi dice che bisogna ricostruire bene e in fretta i centri devastati dal terremoto che mercoledì scorso ha colpito il centro Italia facendo 291 morti. E in merito proprio alla ricostruzione, come riporta l’agenzia di stampa Askanews, il premier ha già contattato l'architetto e senatore a vita Renzo Piano, per avere un suo parere. "C'è una ricostruzione da coordinare nel modo più saggio e più rapido" ha scritto Renzi nella sua e-news. "Giusto fare in fretta, ma ancora più giusto fare bene e soprattutto con il coinvolgimento delle popolazioni interessate. La ricostruzione dovrà avvenire nel modo più trasparente con l'aiuto di strutture che abbiamo voluto con forza, come l'Autorità anti corruzione presieduta da Cantone, ma anche con la massima trasparenza online".

"Ogni centesimo di aiuti - ha aggiunto - sarà verificabile a cominciare da quelli inviati via sms dagli italiani al numero della protezione civile (sms al numero 45500, ancora attivo per chi vuole dare una mano). Ma soprattutto dovremo tenere viva la presenza delle comunità sul territorio. I luoghi hanno un'anima, non sono semplicemente dei borghi da cartolina. E l'anima gliela danno le storie delle persone, vecchi e bambini, il vissuto quotidiano, gli spazi di una comunità a cominciare dal circolo, dalla chiesa, dalla scuola. L'impegno del governo è che questi luoghi così ricchi di un passato prezioso possano avere un futuro. E per farlo occorrerà lavorare tutti insieme, senza proclami, senza annunci, senza effetti speciali, ma con l'impegno rigoroso di tutti".

"La storia italiana - ha rilevato Renzi - ci consegna pagine negative nella gestione del dopo-terremoto, come l'Irpinia, ma anche esempi positivi. Su tutti il Friuli del 1976, certo. Ma anche l'Umbria di vent'anni fa. E soprattutto penso al modello emiliano del 2012. Quel territorio ha 'tenuto botta', come si dice da quelle parti, ricostruendo subito e bene. Le aziende sono ripartite, più forti di prima. E la coesione mostrata è stata cruciale per raggiungere l'obiettivo. Dovremo prendere esempio da queste pagine positive. E fare del nostro meglio, senza annunci roboanti, per restituire un tetto a queste famiglie e restituire un futuro a queste comunità". Intanto il premier ha già contattato Renzo Piano per chiedergli consigli. Lo ha riferito lo stesso architetto: "Il presidente del Consiglio mi ha chiamato all'ultimo momento, venendomi a trovare, voleva discutere con me sulla ricostruzione. Non mi ha dato un incarico, non era questo lo scopo. Anche se, come senatore a vita, oltre ad occuparmi di periferie potrei dare un contributo sul dopo-terremoto".

"Da me Matteo Renzi - ha raccontato Renzo Piano - voleva dei consigli, una visione, un aiuto per un grande progetto. Gli ho detto: ci vuole un cantiere che impegni due generazioni. E con un respiro internazionale, contributi dal mondo intero". Con il presidente del Consiglio, ha spiegato il senatore a vita, "abbiamo parlato di una visione non-partisan, che possa essere condivisa da tutti a prescindere dagli orientamenti politici, e di una visione internazionale, che ispiri un disegno di lunga portata. L'emergenza come primo tassello strettamente inserito in un progetto di lungo termine". A giudizio di Piano "si deve agire subito, con urgenza massima, per mettere a norma antisismica gli edifici pubblici" ma per gli edifici privati, che sono "la stragrande maggioranza", servono "incentivi, sgravi fiscali, come già fatto nel campo energetico". In ogni caso, ha spiegato ancora l'architetto, "deve entrare in modo permanente nelle leggi del paese l'obbligo di rendere antisismici gli edifici in cui viviamo, così come è obbligatorio per un'automobile avere i freni che funzionano".