20% delle Rinnovabili entro il 2020 da agricoltura

Energie rinnovabili di Marco Zibetti
Lo conferma il Rapporto sulle bioenergie in Italia di Nomisma, commissionato da Confagricoltura. Il risultato sarà possibile con il solo ausilio di colture dedicate, scarti colturali e residui zootecnici


L'agricoltura italiana contribuira' sensibilmente alla rivoluzione verde delle nostre fonti energetiche. Lo conferma il Rapporto sulle bioenergie in Italia di Nomisma, commissionato da Confagricoltura. Le potenzialita' del settore - si legge nell'indagine - sono enormi: con il solo ausilio di colture dedicate, scarti colturali e residui zootecnici, quindi senza tener conto della filiera forestale, sara' possibile arrivare a fornire sino al 20% dell'energia rinnovabile prevista nel 2020.

Un dato che restituisce alla campagna un rapporto privilegiato con l'ambiente, a cui si potranno aggiungere altre forme di energia ad altissimo impatto come eolico, fotovoltaico e idroelettrico, non misurate in questa prima fase di indagine.

Sono due gli scenari possibili delineati nella ricerca Nomisma, quello 'ottimistico' prevede lo sfruttamento della meta' delle potenzialita' rinnovabili in agricoltura. Una quota che garantirebbe al settore non solo l'autosufficienza energetica, ma addirittura la possibilita' di creare valore, in un'ottica di ''burden sharing'' tra settori produttivi.

In questo caso la produzione di energia varra' quasi il 20% dell'energia verde prevista in Italia nel 2020, con 4,2 mtep (ovvero 4,2 milioni di tonnellate di petrolio) e il 128,8% di energia verde sul totale del consumo agricolo.

Il quadro 'pessimistico' invece prevede lo sfruttamento di solo un quinto del potenziale teorico, ma produrrebbe comunque una performance energetica mille volte superiore a quella attuale. In questo quadro il risultato sarebbe equivalente a 1,7mtep, un dato che arriverebbe a coprire circa la meta' dei propri consumi (e l'1,2% dei consumi finali nazionali).

Lo studio evidenzia pero' come tale sviluppo sia imprescindibile da una programmazione sul lungo periodo delle politiche sulle energie rinnovabili; per tale motivo occorre un sistema di incentivazione stabile nel tempo al fine di favorire gli investimenti nel settore.

Cio' peraltro nel rispetto delle indicazioni dell'Unione Europea che affida alle biomasse di origine vegetale ed animale, soprattutto per la produzione di calore, ma anche di energia elettrica e biocarburanti, un ruolo centrale per centrare gli obiettivi al 2020.

Il quadro che emerge dalla ricerca e' in linea con le politiche Ue in materia di agricoltura e ambiente, anche secondo quanto dichiarato dal commissario europeo per l'Ambiente, Potocnick. I 37 miliardi di euro in 5 anni messi a disposizione dalla Pac per i servizi ambientali testimoniano la centralita' del settore in ottica ecosostenibile, ma non bastano: occorre creare un sistema incentivante per l'agricoltore che tutela il bene pubblico.


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