1. Home
  2. Notizie e Mercato
  3. A marzo calano del 2,2% i consumi di energia elettrica

A marzo calano del 2,2% i consumi di energia elettrica

Energie rinnovabili di
5/5
votato da 1 persone
Le rilevazioni di Terna evidenziano la crescita della fonte di produzione geotermica (+3,1%); in calo le fonti idroelettrica (-2,1%), termoelettrica (-2,4%), eolica (-8,1%) e fotovoltaica (-12,4%)

Nel mese di marzo 2016, secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la domanda di elettricità in Italia ha fatto registrare, a parità di calendario e temperatura, una flessione del 2,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Considerando che quest’anno nel mese di marzo ci sono state le festività della Pasqua e che la temperatura media mensile è stata sostanzialmente in linea con quella del marzo 2015, la richiesta di energia elettrica complessiva pari a 26 miliardi di kWh corrisponde a una flessione del 2,9%.

In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di marzo 2016 rispetto a febbraio è stata pari a +0,4%. Il profilo del trend si mantiene decrescente.

I 26 miliardi di kWh richiesti nel mese di marzo 2016 sono distribuiti per il 47,1% al Nord, per il 29,2% al Centro e per il 23,7% al Sud. A livello territoriale, la domanda di energia elettrica nel mese di marzo 2016 è risultata in calo del 2,1% al Nord, del 3,2% al Centro e del 4,3% al Sud.

Nel mese di marzo 2016 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’83,2% con produzione nazionale e per la quota restante (16,8%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (21,8 miliardi di kWh) è in flessione del 3,6% rispetto a marzo 2015. È in crescita la fonte di produzione geotermica (+3,1%); in calo le fonti idroelettrica (-2,1%), termoelettrica (-2,4%), eolica (-8,1%) e fotovoltaica (-12,4%).

Nel primo trimestre del 2016 la domanda di energia elettrica è in flessione dell’1,5% rispetto ai valori del corrispondente periodo del 2015; a parità di calendario il risultato è -2,3%.

Clicca qui per l’analisi dettagliata.