Prendiamo atto in maniera positiva che ci sia un intervento del governo che ponga limiti alla costruzione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli per evitare ulteriori speculazioni ai danni dell'agricoltura, del paesaggio e della qualità degli ambienti naturali. Lo sostiene la Cia - Confederazione italiana agricoltori in merito all’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legislativo sulle fonti rinnovabili proposto dal Ministero dello Sviluppo Economico.
La Cia ribadisce, infatti, che ancora troppa sottrazione di terreni produttivi avviene ogni giorno,senza che finora si siano proposti criteri contenitivi che possano andare in soccorso delle poche iniziative avviate a tale riguardo da alcune regioni italiane. È stata intrapresa, quindi, una strada condivisibile.
È, però, necessario che si introducano "parametri" che - avverte la Cia - non complichino in alcun modo la vita degli agricoltori e delle imprese agricole e che, ad esempio, prevedano il rilascio dell'autorizzazione all'installazione di pannelli fotovoltaici nei limiti delle dimensioni adottate per definire fiscalmente il criterio di connessione all'attività agricola.
Nella promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, la Cia sottolinea l'importanza che deve sempre più acquisire la microgenerazione diffusa di biomasse agroforestali e di biogas, un'opportunità per molte imprese agricole e molte filiere territoriali e un contributo concreto dell'agricoltura al contrasto al cambiamento climatico e al raggiungimento dei grandi obiettivi di qualità ambientale fissati dalla Ue.