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Analisi Ance sulle risorse per le nuove infrastrutture: 2011 ancora in calo

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Dopo il calo registrato nel 2009 e nel 2010, quest'anno le risorse stanziate per nuove infrastrutture hanno subito una riduzione del 18,4% in termini reali rispetto al 2010


Nel 2011 le risorse per nuove infrastrutture hanno subito una riduzione del 18,4% in termini reali rispetto al 2010. Questo pesante calo si somma a quelli, altrettanto significativi, gia` osservati nel 2009 (-10,4%) e nel 2010 (-9,5%). Complessivamente le risorse per nuovi investimenti infrastrutturali subiscono una contrazione del 34% nel triennio 2009-2011.

E` quanto emerge dalla consueta analisi sul bilancio dello Stato 2011 che l`Ance compie ogni anno al fine di quantificare le risorse annualmente stanziate per le infrastrutture.

Preoccupa, inoltre, il progressivo prosciugamento dei capitoli relativi alla spesa statale decentrata e la contestuale concentrazione delle risorse in soli 4 capitoli (Fondo per le Aree Sottoutilizzate, Legge Obiettivo, Ferrovie dello Stato, Fondo rotativo per il cofinanziamento dei programmi europei) che assorbono il 74% delle risorse destinate ad infrastrutture.

Un caso esemplificativo della riduzione della spesa ordinaria dello Stato e` rappresentato dall`evoluzione delle risorse a disposizione dei Provveditorati alle Opere Pubbliche che nel 2011 subiscono una riduzione del 59% rispetto all`anno precedente. Cio` conferma il trend, in atto dal 2009, che ha visto le risorse disponibili per l`intero territorio nazionale subire una contrazione del 75% nel triennio, passando da 184 milioni di euro del 2008 a 46 milioni di euro del 2011.

E`evidente, quindi, che il futuro delle opere pubbliche in Italia e` strettamente legato alle dinamiche dei maxi-capitoli prima ricordati. Anche per questo motivo l`Ance sta svolgendo un`intensa azione per evitare che, nell`ambito del ``Piano nazionale per il Sud``, siano riprogrammate le risorse dei fondi strutturali e FAS 2007-2013 (30,6 miliardi di euro). Si tratta di risorse gia` programmate a livello regionale, i cui trasferimenti sono bloccati da quasi due anni, che sarebbe opportuno, invece, attivare in tempi rapidi evitando ulteriori riprogrammazioni.