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Analisi sulle ristrutturazioni edilizie agevolate

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L’Ance ha reso noti i dati del primo trimestre 2008: rispetto allo stesso periodo del 2007 si è registrato un calo complessivo di circa il 9%, dovuto anche alle avverse condizioni meteo

L’Ance – Associazione Nazionale Costruttori Edili – ha reso noti i dati relativi alla consueta analisi svolta nell’ambito delle ristrutturazioni edilizie agevolate.
Il dato evidente che emerge a prima vista da tale studio è un calo, nel primo trimestre 2008, nell’attività dei restauri immobiliari rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, un calo decisamente influenzato anche dal maltempo che ha costretto i cantieri a un periodo di inattività.

Nello specifico, l’analisi parla di un calo del 9% per le ristrutturazioni edilizie agevolate nel primo trimestre di questo 2008 rispetto al 2007.
Con solo tre eccezioni (Basilicata, Marche e Sicilia), su tutto il territorio nazionale il calo, rispetto allo scorso anno, varia dal -1% della Calabria al -35% della Sardegna.
Le dichiarazioni di inizio lavori inviate al Centro operativo di Pescara sono state, nei primi tre mesi del 2008, 70.865, quando lo stesso arco temporale del 2007 aveva registrato 78.214 pratiche per la fruizione (in 3, 5 o 10 rate) della detrazione Irpef, pari al 36% delle spese sostenute per ristrutturazione immobiliare.

Di certo le condizioni meteorologiche non hanno aiutato la ripresa del recupero del patrimonio edilizio in regime fiscale agevolato. Inoltre, con tutta probabilità, la proroga triennale inserita nella legge finanziaria per il 2008 non ha fatto scattare il meccanismo della corsa alla ristrutturazione con godimento del bonus fiscale, come era avvenuto negli anni precedenti, quando la norma prevedeva tale possibilità per soli dodici mesi.
L’occasione di programmare, sino al 2010, il ri-ammodernamento dell’abitazione diluisce i dati numerici nell’arco dei tre anni, dando la possibilità di pianificare le operazioni, anche sul fronte economico, con una prospettiva più a lungo termine.

Dall’analisi dei dati regionali si vede come tali valori siano leggermente calati nel primo trimestre 2008 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, tranne che in Basilicata, nelle Marche e in Sicilia.

In Basilicata, infatti, in opposizione all’andamento più diffuso, il dato registrato ha visto un incremento del 17%, mentre nelle regioni Sicilia e Marche hanno registrato una crescita pari al 2 per cento.
Nello specifico, nelle Marche le ristrutturazioni sono passate da 2.063 a 2.104, in Sicilia da 1.749 a 1.786 e in Basilicata da 166 a 195.

Escludendo queste tre eccezioni, secondo il trend nazionale, la Lombardia, regione numericamente sempre in testa alla classifica divisa in Regioni, ha visto diminuire l’avvio di ristrutturazioni immobiliari del 7,8%, passando da 17.864 dichiarazioni inviate al Cop nel 2007, alle 16.459 di quest’anno.
Anche l’Emilia Romagna, seconda in termini di numeri assoluti, ha registrato un decremento pari al 4,9%, scendendo da 12.042 a 11.450.
Veneto e Piemonte, territori pure con valori nell’ordine di diverse migliaia, non si sono sottratte all’andamento discendente nazionel, subendo, rispettivamente, un decremento del 17,7% e del 4,3 per cento. Le ristrutturazioni venete passano da 9.483 del 2007 a 7.800 di questo primo trimestre 2008. Quelle piemontesi, invece, sono scese da 6.706 a 6.414.

Con decrementi superiori a 20 punti percentuali, si evidenziano Friuli Venezia Giulia e Trento con -21% e Sardegna con -35%, che rappresenta il record negativo regionale nel confronto con il 2007.

Confrontando, però, i dati relativi al solo mese di marzo rispetto a quelli di febbraio, in questo 2008 i valori sono aumentati del 28 per cento. Tutte le regioni hanno segnato una crescita costante, tranne la Sardegna (-11% circa) e il Molise (-20 per cento).
L’aumento più significativo in termini percentuali è quello registrato in Basilicata, con +75 per cento. Incrementi superiori al 40% per Friuli Venezia Giulia (46%), Calabria (44%) ed Emilia Romagna (40%). Fra 30 e 35% Toscana e Lombardia (31%), Umbria (32%), Marche (33%) e Piemonte (35%). Mentre Veneto e Puglia crescono rispettivamente del 23 e del 25% circa. Aumenti compresi fra il 18% della Campania e il 13% di Lazio e Trento, per Valle d`Aosta e Sicilia (oltre il 16%). Infine, pochi punti percentuali in più per Liguria (6,7%) e Abruzzo (6,5%).

Non viene smentito, rispetto a quanto accadeva negli anni precedenti, il valore assoluto più alto, sempre appannaggio della Lombardia, con 7.116 dichiarazioni di inizio lavori registrate nel mese di marzo.
Guardano al resto della classifica, rispetto al mese di febbraio non si sono registrati cambiamenti di posizione almeno fino all’ottavo posto; nell’ordine, dietro alla Lombardia Emilia Romagna (5.030), Veneto (3.163), Piemonte (2.747), Toscana (1.975), Lazio (1.691), Liguria (1.412) e Friuli Venezia Giulia (1.019).

Se Marche (875) e Puglia (851) hanno invertito le loro posizioni, immutate restano Sicilia (683), Campania (561) e Trento (534) rispettivamente all’undicesima, dodicesima e tredicesima piazza.
È salita Bolzano (451) – da diciassettesima a quattordicesima – seguita da Umbria (409), Abruzzo (341), Sardegna (313), Calabria (212), Basilicata (91), Valle d’Aosta (84) e Molise (47) a chiudere la classifica.

Nell’elenco delle province più costruttive la vetta spetta a Milano, seguita da Bologna e Torino, che ha conquistato il terzo posto a scapito di Roma.