Il Piano Città deve diventare uno strumento ordinario per trasformare le città. In questo senso, secondo l'Ance, dopo l’assegnazione delle prime risorse del Piano Città a 28 progetti prioritari, appare opportuno rifinanziare il Piano utilizzando i cospicui fondi della politica europea di coesione territoriale (fondi strutturali e FAS) per il periodo 2014-2020 per la realizzazione delle politiche urbane.
Rispetto a questa esigenza, l’Ance condivide con il Governo l’inserimento del tema delle Città, insieme a Mezzogiorno e Aree interne, tra le tre priorità strategiche della prossima programmazione dei fondi strutturali e FAS. Per l’Ance, il Piano città deve necessariamente rappresentare una priorità della nuova strategia nazionale di coesione 2014-2020 ed è opportuno implementare la griglia operativa del Piano Città, che rispetta le competenze di Regioni e Comuni, trasformandolo in un programma nazionale per la prossima stagione dei fondi europei.
L’Ance chiede quindi di destinare a interventi nelle città il 20% delle risorse programmate nel prossimo Quadro Strategico Nazionale 2014-2020. Ciò significherebbe poter dedicare almeno 2 miliardi di euro l’anno per 7 anni all’attuazione di politiche urbane. Questa proposta, tra l’altro, è in linea con la volontà espressa dal Governo di predisporre programmi di utilizzo dei fondi strutturali europei in grado di essere veramente operativi sin dall’inizio del periodo, vale a dire a partire dal 1° gennaio 2014, al fine di evitare un lentissimo avvio dei programmi, come avvenuto per la programmazione 2007-2013.
Da questo punto di vista, disporre di più di 400 progetti di riqualificazione urbana da selezionare e successivamente finanziare rappresenta una reale opportunità, sia per consentire di spendere rapidamente i fondi strutturali del prossimo periodo sia per dare maggiore consistenza al Piano città.