Ance: la crisi peggiora, serve urgentemente un piano d’urto per salvare l’edilizia

Edilizia di Marco Zibetti
L’associazione dei costruttori, per voce del presidente Paolo Buzzetti, insiste sulla necessità di un piano pubblico per le scuole, per la manutenzione del territorio e per i mutui alle famiglie


Quello a cui ogni giorno assistiamo e che rileviamo direttamente con i nostri centri di elaborazione dati è un bollettino di guerra: gli argini si stanno rompendo e il sistema non regge più”. Sono parole dure quelle usate dal Presidente dell’Associazione dei costruttori, Paolo Buzzetti, a commento degli ultimi dati Istat sulla produzione delle costruzioni.

Sono più di tre anni che denunciamo con forza la grave crisi del settore ma finora non si è fatto nulla di efficace per invertire la rotta e anzi con l’introduzione dell’Imu è stato dato il colpo di grazia a un settore già in agonia”.

Secondo il Presidente Buzzetti, “se il Governo Letta, come lo stesso Presidente del Consiglio ha affermato in questi giorni, è davvero intenzionato a fare qualcosa per salvare migliaia di imprese e di famiglie dalla rovina allora non è più tempo di appellarci a rigidi parametri di bilancio europei, come riconoscono ormai anche molti economisti. Bisogna subito varare un piano coraggioso di opere pubbliche oltre a sbloccare gli strumenti già studiati all'attenzione del Governo per sostenere i mutui alle famiglie".

Quello che l'Ance chiede è di immettere subito “un’iniezione di soldi pubblici per partire con la messa in sicurezza delle scuole e del territorio: interventi necessari per il bene del Paese e capaci di dare fiato all’economia”. Buzzetti ricorda che il Cipe 4 anni fa aveva stanziato 3 miliardi su un piano di piccole e medie opere promosso dall’Ance con il parere favorevole dei Comuni che poi è stato affossato per problemi di bilancio.


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