Ance Lombardia e Legambiente presentano il Decalogo per costruire sostenibile

Ecologia e tutela ambientale di Marco Zibetti
Le due realtà hanno stilato congiuntamente un insieme di regole per un'attività edilizia di qualità, rispettosa del territorio e più vicina ai cittadini


ANCE Lombardia e Legambiente presentano il primo decalogo, scritto congiuntamente, che riassume tutte le regole per un'attività edilizia di qualità, rispettosa del territorio e vicina ai cittadini, in occasione del dibattito «Edilizia & sostenibilità. L'industria delle costruzioni verso la "green economy"», organizzato presso la Triennale di Milano nell’ambito della mostra "GreenLife - Costruire Città Sostenibili".

1. Ricostruire le nostre città riutilizzando e sostituendo il vecchio
2. Sfruttare i nuovi vuoti urbani
3. Addensare in corrispondenza dei nodi
4. Sperimentare nuove soluzioni tecnologiche
5. Progettare in maniera integrata
6. Ricercare economie di scala
7. Innovare i processi aziendali
8. Usare materiali a basso impatto
9. Contribuire all'evoluzione del mercato
10. Educare alla qualità

ANCE Lombardia e Legambiente hanno pensato a questo decalogo perché solo una nuova e condivisa cultura della sostenibilità ambientale in edilizia può determinare una significativa riduzione dei consumi energetici legati al settore civile. In Italia oltre un terzo dei consumi energetici è legato all'abitare, soprattutto a causa della climatizzazione invernale ed estiva.

In Lombardia questa percentuale sale al 42% (residenziale e terziario) dei consumi energetici regionali. Un’abitazione italiana standard consuma, ogni anno, solo per il riscaldamento circa 20 litri di petrolio a metro quadro: un valore che supera notevolmente i corrispondenti livelli di approvvigionamento di nazioni con climi ben più rigidi, come la Germania e la Svezia, e grava in modo significativo sui bilanci delle famiglie.

Cultura della sostenibilità nell’edilizia significa, invece, riduzione degli sprechi di energia, innovazione delle tecnologie costruttive, preferenza verso i materiali riciclabili, utilizzo di fonti di energia rinnovabili ed energia pulita ed infine, collocazione di ampie zone verdi all'interno degli spazi edificati.

Questa, una nuova politica dell'abitare, è anche responsabilità sociale e social housing, che deve coinvolgere interi quartieri, realtà urbane che andrebbero progettate e ricostruite con criteri di sostenibilità, riorganizzando tutti i servizi dell'abitare e della città: il trasporto delle persone e delle merci, il servizio energia, l'uso e il riciclo dei materiali, l'acqua, gli spazi di aggregazione e socialità, la natura in città e l'agricoltura di prossimità.

Solo il rafforzamento della cultura della sostenibilità, tanto negli interventi di manutenzione e recupero dello stock edilizio esistente, quanto negli interventi di nuova costruzione, può determinare una significativa riduzione dei consumi energetici legati al settore civile.

Oggi è ancora la città la principale infrastruttura per la vita e l'economia sostenibile del futuro ed è importante che la politica si faccia carico di determinare condizioni che favoriscano l'edilizia del recupero e della ricostruzione, rispetto a quella che determina contrazione di superfici agricole a causa della espansione e dispersione degli insediamenti.

Si tratta di mettere in atto un percorso verso la qualità, l'innovazione e il rispetto delle risorse territoriali, che si deve tradurre, nel contempo, in una significativa opportunità per l'avvio di una solida e competitiva "economia verde" all'interno della filiera delle costruzioni.

L'ultimo rapporto sul mercato immobiliare di ANCE Lombardia sottolinea che i lombardi sono pronti a investire nell’abitare sostenibile: oltre il 90% delle famiglie lombarde intervistate ha indicato nella qualità una condizione indispensabile per l'acquisto, mentre un quarto degli imprenditori vede nell'efficienza energetica e nella qualità della costruzione i due principali fattori destinati ad orientare il mercato immobiliare abitativo nel prossimo futuro.

«La sostenibilità nell'edilizia non è più un lusso, ma una nuova politica dell'abitare» spiega Angelo Maiocchi, Vice Presidente di ANCE Lombardia. «È un percorso verso la qualità, l'innovazione e il rispetto delle risorse territoriali: siamo impegnati perché questo processo si traduca quindi in una significativa opportunità per l'avvio di una solida e competitiva "economia verde" nell'ambito della filiera delle costruzioni, che rappresenta una colonna portante nel sistema produttivo regionale».

«Gli stili di vita e dell'abitare stanno cambiando» ha dichiarato Andrea Poggio, Vice Direttore nazionale di Legambiente. «La convinzione che la villetta con box e giardino sia sinonimo di vita ecologica è falso: consuma troppo suolo e ci rende schiavi dell'automobile.È invece nella città densa dei condomini, nei quartieri e nei paesi dotati di trasporto pubblico e servizi di prossimità che è possibile oggi il buon vivere sostenibile. È la ricostruzione delle nostre città la principale opera, la più importante infrastruttura della Lombardia.Questo in sintesi il decalogo di Legambiente ed ANCE Lombardia. Il piano Lombardia Sostenibile è troppo timido, volando così basso rischiamo di non cogliere le opportunità della "green economy"».

Durante il dibattito, il tema su una cultura della sostenibilità ambientale in edilizia è stato approfondito con numerosi interventi: dalla sostenibilità ambientale al ruolo dell'industria delle costruzioni alle tesi di Legambiente per l'edilizia sostenibile e alle proposte del mondo delle costruzioni per l'avvio di una "green economy" lombarda; dalle politiche regionali per il risparmio energetico e la qualità ambientale in edilizia alle innovazioni e politiche per una nuova cultura dell'abitare nel quadro delle politiche europee.

Hanno partecipato: Angelo Maiocchi, Vice Presidente di ANCE Lombardia, Giorgio Lampugnani, Direttore Generale di CESTEC, Carmelo Di Mauro, Vice Direttore Generale della D.G. Reti, Servizi di pubblica utilità e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia, Andrea Poggio, Presidente della Fondazione Legambiente Innovazione, Damiano Di Simine, Presidente di Legambiente Lombardia, Gianluigi Coghi, Coordinatore della Commissione "Centro Studi" di ANCE Lombardia, Piero Torretta, Vice Presidente ANCE per la Tecnologia e l’Innovazione, Maria Berrini, Presidente di Ambiente Italia, Federico Butera, Professore Ordinario di Fisica tecnica ambientale presso il Politecnico di Milano, Alessandro Finozzi, Studio Caputo Partnership, Novella Cappelletti, Direttore di Paysage, Mario Nova, Direttore Generale della D.G. Territorio e Urbanistica di Regione Lombardia.

Sui siti internet www.legambiente.org e www.ance.lombardia.it è possibile scaricare il documento integrale.


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