Ance: urgente rilanciare la politica infrastrutturale accelerando la spesa

di Marco Zibetti
Per rilanciare le infrastrutture in una fase di riduzione degli stanziamenti, afferma l'Ance, è indispensabile utilizzare rapidamente i fondi bloccati da mesi e aprire i cantieri delle opere già finanziate

Da tempo, l`Ance ha evidenziato con forza la necessita` di intervenire in modo piu` incisivo al fine di garantire un rapido utilizzo dei fondi stanziati ed una tempestiva realizzazione delle opere previste. Cio` appare particolarmente urgente se si considera che le risorse stanziate nel Bilancio dello Stato per nuovi investimenti infrastrutturali hanno subito una contrazione del 30% nel triennio 2009-2011.

La progressiva riduzione delle risorse per infrastrutture si accompagna inoltre ad una concentrazione in pochi capitoli di spesa, con conseguente accentramento del potere decisionale e depotenziamento dell`autonomia di spesa dei Ministeri. Vengono di fatto azzerati, o drasticamente ridimensionati, i capitoli ordinari per la spesa decentrata dell`Amministrazione centrale che costituivano fino a qualche anno fa la base dell`intervento nazionale in materia di infrastrutture. In altre parole,sta scomparendo la spesa ordinaria dello Stato.

Quasi l`80% delle risorse per infrastrutture risulta oggi concentrato in 4 capitoli relativi al Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS), al co-finanziamento dei fondi strutturali, alla Legge Obiettivo e alle Ferrovie dello Stato. Dall`efficiente utilizzo di questi fondi dipende quindi la riuscita della politica infrastrutturale di livello nazionale.

In questo contesto, la riprogrammazione dei fondi strutturali e FAS, che rappresentano il 41% delle risorse destinate dallo Stato alla realizzazione di infrastrutture, - riprogrammazione annunciata dal Governo a fine novembre 2010 - appare strategica per lo sviluppo e l`infrastrutturazione dei territori.

Destinare queste risorse a finalita` non infrastrutturali rischia di far venir meno il finanziamento di tante piccole e medie opere infrastrutturali diffuse sul territorio, immediatamente cantierabili e necessarie a garantire la qualita` della vita dei cittadini. Nel contesto di taglio ai trasferimenti dello Stato delineato dalla Manovra d`estate 2010, infatti, i fondi strutturali e Fas rappresentano in molte Regioni, soprattutto nel Mezzogiorno ma anche nel Centro-Nord, gli unici fondi che gli enti locali possono investire in infrastrutture nel 2011.

Inoltre, utilizzare questi fondi solo per finanziare principalmente grandi progetti infrastrutturali rischia di provocare un ulteriore slittamento della spesa e di modificare rapidamente la struttura della domanda di opere pubbliche, accentuando l`evoluzione del mercato registrata nel corso degli ultimi anni e provocando un ulteriore calo dei bandi di gara di opere di media e piccola dimensione.

Per questi motivi, appare fondamentale attivare rapidamente, senza ulteriori riprogrammazioni, i 30,6 miliardi di euro destinati ad infrastrutture e costruzioni nell`ambito dei programmi regionali dei fondi strutturali e FAS 2007-2013. Resta pero` ferma la possibilita` di utilizzare le risorse liberate del periodo 2000-2006, per un importo compreso tra 7 e 11 miliardi di euro, per la realizzazione di grandi infrastrutture.

La necessita` di accelerare la spesa riguarda anche i programmi nazionali finanziati con le risorse del Fas nazionale (fondo infrastrutture), della Legge Obiettivo e delle Ferrovie dello Stato.

A 19 mesi dall`approvazione, sono ancora molto limitate le ricadute del Piano Cipe delle opere prioritarie (11,3 miliardi di euro) ed un terzo dei finanziamenti deve ancora essere assegnato, a conferma della dilatazione dei tempi della decisione politica. Dei finanziamenti destinati ai piani di opere medio-piccole (3,4 miliardi di euro), quelli che possono avere effetti piu` immediati sull`attivita` del settore, piu` della meta` (il 55%) devono ancora essere assegnati.

Ma non solo. L`allungamento delle procedure amministrative di pubblicazione delle delibere Cipe e la mancanza di certezza sulle disponibilita` di cassa bloccano anche l`utilizzo dei fondi gia` assegnati. Anche per gli altri principali capitoli del Bilancio dello Stato, l`allungamento dei tempi di decisione e delle procedure hanno provocato un rallentamento della spesa.

In un contesto di forte crisi del settore e di vigorosa riduzione delle risorse disponibili per infrastrutture, l`attivazione dei finanziamenti avviene con tempi sempre piu` lunghi. Della semplificazione e della velocizzazione degli iter amministrativi tante volte annunciate non vi e` traccia.

§L'Ance constata con amarezza che dopo lo sforzo compiuto per reperire finanziamenti, l`impegno dell`Esecutivo non e` proseguito nella fase di attivazione delle risorse. Ora serve uno scatto di efficienza ed un maggiore impegno politico in questo senso. L'Associazione non chiede nuovi fondi ma vuole che siano utilizzati quelli disponibili o almeno, se non si vogliono spendere, che il Governo lo chiarisca pubblicamente, senza nascondersi dietro l`allungamento delle procedure o gli annunci di nuove riprogrammazioni.


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