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Anci: nei comuni è paralisi degli appalti. Le proposte dell’associazione al Governo

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Ribadita la necessità di una proroga dell’entrata in vigore della legge di conversione del Dl 66 e dell’introduzione di una clausola di salvaguardia per gli interventi di minore entità finanziaria


L’ANCI ha inviato al Governo una serie di proposte per risolvere la grave situazione di paralisi sulle attivita’ appaltatrici dei Comuni, venutasi a determinare con l’entrata in vigore della legge di conversione del Dl 66, che all’articolo 9 prevede tra l’altro il divieto per i Comuni non capoluogo di provincia di acquisire lavori, servizi e forniture in assenza di una centrale unica di committenza”.

Lo afferma il presidente dell’ANCI, Piero Fassino. “Si tratta - spiega - di questioni già poste con insistenza e determinazione dall’Associazione nel corso dei lavori parlamentari, e ribadite oggi alla luce del fatto che si stanno avverando tutte le preoccupazioni che i Comuni avevano sottolineato; per questo torniamo a ribadire la necessità di una proroga dell’entrata in vigore della norma e della introduzione di una clausola di salvaguardia per gli interventi di minore entita’ finanziaria, in modo da poter dare le giuste rassicurazioni ai Comuni”.

E’ necessario - prosegue Fassino - che il governo approvi con celerita’ le modifiche proposte dalla Associazione, e che nel frattempo i Ministeri competenti, assieme ad ANCI, predispongano una nota interpretativa che aiuti i Comuni a continuare le loro attivita’, sussistendo valide argomentazioni giuridiche e normative a sostegno. E su questo fronte - conclude Fassino - ANCI e’ impegnata in prima persona a tutela dei Comuni”.