1. Home
  2. Notizie e Mercato
  3. Anest: solare termodinamico, la filiera industriale tutta italiana oggi è possibile

Anest: solare termodinamico, la filiera industriale tutta italiana oggi è possibile

Energie rinnovabili di
Al Solarexpo di Verona è andato in scena il convegno “Solare termodinamico a concentrazione: applicazioni industriali dell’energia termica a media e alta temperatura”


Se lo sviluppo della tecnologia della concentrazione solare sarà adeguatamente supportato, in questo settore potrà crescere e rafforzarsi una filiera italiana in grado di generare occupazione e sviluppo tecnologico destinato all’esportazione. Entro i prossimi 10 anni si stima che il solare termodinamico possa raggiungere una potenza installata tra i 3.000 e i 5.000 MW in Italia e creare tra i 30.000 e le 50.000 posti di lavoro”.

Lo ha affermato Cesare Fera, presidente di ANEST, l'Associazione Nazionale Energia Solare Termodinamica (www.anest-italia.it) che raggruppa le aziende italiane del settore, nel suo intervento al convegno “Solare termodinamico a concentrazione (CSP): applicazioni industriali dell’energia termica a media e alta temperatura” organizzato oggi da ANEST in occasione di Solarexpo, mostra-convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita.

Un appuntamento in cui, oltre a Fera, sono intervenuti tra gli altri: Gianluigi Angelantoni, presidente Archimede Solar Energy e vicepresidente ANEST, Francesco Ferrante, senatore del PD e membro della Commissione ambiente, territorio e beni ambientali della Senato, Michele Cimino, vicecoordinatore di Forza del Sud, Ennio Macchi del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano, Luigi Tischer, operations director di Robur, Augusto Maccari, responsabile della Commissione tecnica ANEST e responsabile sviluppo energie rinnovabili di Techint. Un'occasione per fare il punto sullo stato delle tecnologie del solare termodinamico in Italia e sulle prospettive future.

La concentrazione solare permette di convertire le radiazioni del sole in energia termica attraverso un concentratore formato da superfici riflettenti che focalizzano i raggi su un ricevitore. La radiazione, raccolta sotto forma di energia termica, è facilmente accumulabile per essere poi utilizzata direttamente come calore o trasformata in elettricità, con un rendimento doppio rispetto a quello del fotovoltaico. Trova applicazione sotto forma di energia termica anche per il riscaldamento di fluidi di processi industriali, la climatizzazione di grandi ambienti mediante generatori di freddo, la dissalazione o applicazioni più estreme come la produzione di idrogeno.

Il solare termodinamico rappresenta un'occasione per il sistema industriale nazionale - ha dichiarato Fera -. L'Italia infatti dispone già di una filiera 'integrata' che copre le diverse fasi della realizzazione di componenti ed impianti, in grado di cogliere le opportunità che si stanno concretizzando nel mercato interno.

Ma nella corsa mondiale alla tecnologia termodinamica, il nostro Paese potrà diventare uno dei leader solo se saprà sostenere lo sviluppo di un adeguato sistema industriale e della ricerca. Sicuramente, è necessario migliorare il decreto di incentivazione attuale per impianti solari termodinamici, prevedendo l'estensione della scadenza degli incentivi dal 2012 al 2015, l'eliminazione dell’obbligo di accumulo di energia termica, 36 mesi di tempo per concludere gli impianti in realizzazione e maggiori tariffe incentivanti per sistemi di piccola taglia”.

Serve un meccanismo incentivante per garantire gli investimenti necessari nel solare termodinamico - ha detto Francesco Ferrante -, che oggi rappresenta una tecnologia dalle prospettive importanti. Il successo delle imprese che si impegnano in questo settore è un successo dell'intero Paese”.

Nel corso del convegno è emerso come siano situati in Sicilia tutti i progetti italiani attualmente in fase di sviluppo o autorizzazione: “La Sicilia, che è stata granaio d'Italia, oggi è pronta a diventare la regione del solare termodinamico - ha affermato Michele Cimino -, un hub aperto al mediterraneo per un settore dalla filiera industriale totalmente italiana che rappresenta oggi un'opportunità da cogliere nello sviluppo del nostro sistema produttivo”.