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Anev commenta la Sen: si punti sull’eolico attraverso la semplificazione amministrativa

Energie rinnovabili di
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Secondo l’associazione, bisogna anche individuare nuovi meccanismi di incentivazione, che dovrebbero coniugare le necessità di riduzione degli oneri con quelle di sviluppo ulteriore


E' stato recentemente pubblicato il testo finale della SEN, Strategia Energetica Nazionale, che definisce le linee programmatiche dello sviluppo futuro del settore dell’energia.

Dall’analisi dei criteri individuati, l’eolico risulterebbe una delle tecnologie da sostenere maggiormente in quanto ha un ottimo potenziale residuo, è efficiente e per oltre il 70% composto da tecnologia nazionale. Tuttavia mancano nel documento gli strumenti e le soluzioni efficaci a far ripartire questo settore che le Aste e i Registri stanno rallentando significativamente mettendo in discussione il raggiungimento degli obiettivi al 2020.

Come viene ripetutamente sottolineato dalla SEN, il punto fondamentale è l’ottimizzazione e razionalizzazione degli incentivi previsti, privilegiando tutte le fonti più virtuose, ovvero quelle che hanno raggiunto una certa maturità a livello tecnologico e che prevedono un’incidenza sostanziale sull’industria nazionale, con risvolti a livello economico occupazionale.

Partendo da questi presupposti nella SEN si delineano aspetti sostanziali introdotti dai decreti attuativi del D. Lgs 28/2011 che dovrebbero porre le basi per uno sviluppo organico e razionale delle rinnovabili. L’ANEV non può che accogliere con favore tali indirizzi, ma è bene però puntualizzare alcuni aspetti e sottolineare come il meccanismo generale dei nuovi regimi di incentivazione contenga delle criticità, oltre al fatto che nella SEN sembrano mancare gli strumenti efficaci a rendere realizzabili le politiche di crescita indicate.

Per l’eolico le risultanze scaturite dagli esiti delle procedure d’asta e di iscrizione ai registri dimostrano infatti come ci siano delle evidenti problematiche che hanno comportato una distorsione sostanziale nei meccanismi. Il mancato raggiungimento del contingente per i grandi impianti ha infatti avuto come contraltare la saturazione del Registro dei piccoli impianti oltre il 150% del contingente e un deciso incremento di installazioni con potenza inferiore o pari a 60 kW.

Le proposte dell’ANEV per superare questi elementi critici sono, semplificazione amministrativa, eliminazione delle tortuose farraginosità delle autorizzazioni e l’individuazione di nuovi meccanismi di incentivazione che dovrebbero contemperare le necessità di riduzione degli oneri con quelle di sviluppo ulteriore del comparto. Sarebbe opportuno al riguardo valutare ad esempio lo spostamento dell’incentivo dalla produzione elettrica al capitale, anche per il tramite della leva fiscale, per gli impianti di produzione di energia da Fonte Rinnovabile, questo infatti consentirebbe un significativo risparmio per il sistema.

Infatti individuando un mix di sgravi fiscali, incentivi in conto capitale aggiudicati sempre tramite aste competitive, project bond e fondi ad hoc, magari con meccanismi rotativi, si potrebbe raggiungere il medesimo obiettivo attualmente individuato, con una efficienza molto superiore, e rilanciare l’economia e la crescita in un settore strategico.

Questi gli argomenti che verranno affrontati in maniera più approfondita da esperti del settore in occasione del convengo della Giornata Mondiale del Vento 2013, evento che ha già ricevuto il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, e che l’ANEV organizza a Giugno in collaborazione con la Fiera di Rimini che ospiterà a Novembre Key Wind (nell’ambito di Ecomondo - Keyenergy), nuova sezione dedicata al mondo dell’Eolico che vedrà la partecipazione delle più importanti aziende del settore con stand, convegni ed eventi.