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Aniem chiede al Governo di intervenire con cinque mosse per il rilancio del settore edile

Lavori pubblici di
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Urgente agire sui meccanismi che possono incidere rapidamente, favorendo anche qualità ed emersione del sommerso, fonte di distorsione della concorrenza


Lo stato di crisi in cui versa l'edilizia è noto. Occorre partire dalla consapevolezza della situazione finanziaria del nostro Paese dalla quale deriva, ormai in costante tendenza, una diminuzione delle risorse pubbliche per investimenti in infrastrutture.

In un sistema economico caratterizzato da piccole e medie imprese è allora urgente intervenire su meccanismi che possono incidere rapidamente sulla ripresa del settore, favorendo anche un miglioramento qualitativo ed un emersione del lavoro sommerso, principale fonte di distorsione della concorrenza.

Per questo Aniem, Associazione dei Costruttori aderenti a Confapi, chiede al Governo di intervenire, da subito, su 5 punti che possono favorire un rilancio sia dell'edilizia pubblica che di quella privata:

1. Riforma del sistema qualificazione: alle Soa il compito di verificare unicamente i requisiti di ordine generale con estensione dell'obbligo alle imprese che accedono al settore e che comunque operano nel settore dell'edilizia privata con abbattimento del 50% dell'attuale sistema tariffario.

2. Rendere immediatamente applicabile la contrattualistica di rete al settore dei lavori pubblici: l'attivazione di strumenti moderni di aggregazione in un settore costituito al 94% da pmi è assolutamente strategico in una fase di costante decremento degli appalti tradizionali.

3. Iva al 4% per tutte le operazioni riconducibili all'edilizia e abolizione sull'invenduto.

4. Piano straordinario per la riqualificazione delle aree urbane, sui quali destinare il gettito Ici, finalizzato a perseguire obiettivi di risparmio energetico anche attraverso interventi di demolizione e ricostruzione ed il riutilizzo di aree pubbliche in disuso e in stato di degrado.

5. Alleggerire immediatamente il costo del lavoro che ha assunto in edilizia livelli insostenibili ed iniqui in rapporto agli altri settori industriali al fine di salvaguardare l'occupazione e garantire ai lavoratori livelli retributivi più adeguati.