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Architetti su Expo 2015: solo i concorsi ci avrebbero salvati dalla nuova Tangentopoli

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“Persa l'occasione di cogliere l'opportunità non solo di promuovere la qualità architettonica e di investire sul talento, ma anche di dare un segnale di discontinuità rispetto a Tangentopoli”


"Lo abbiamo denunciato da anni: solo il ricorso ai concorsi per la realizzazione degli spazi espositivi e di supporto per l'Expo può far prevalere il merito, rappresentando l'unica vera garanzia a tutela  della trasparenza. Se fossimo stati ascoltati, invece che ignorati, non saremmo nella ormai consueta situazione di vedere che una sana iniziativa di civiltà e  di sviluppo diventa l 'ennesimo esempio di malcostume italiano, da accostare nei media internazionali a mafia e camorra".

Così il Consiglio Nazionale degli Architetti a commento dell'ondata di arresti che ha colpito la capitale lombarda in merito agli appalti per l'Expo.

"Ancora una volta si è persa l'occasione di cogliere dall'importante evento internazionale l'opportunità non solo di  promuovere la qualità architettonica attraverso politiche esemplari nel settore della costruzione pubblica e di investire sul talento, ma anche di  dare un segnale di discontinuità rispetto alla stagione di Tangentopoli".

"Ci auguriamo che  le vicende odierne siano una odiosa parentesi che la Magistratura saprà chiudere in tempi brevi e senza guardare in faccia nessuno e che nonostante i giochi di potere e malaffare, l'Expo sia pronto nei tempi dovuti e sia una iniziativa di successo. Ci auguriamo anche che le decisione in merito al destino del "lascito" degli edifici di Expo coinvolgano cittadini ed architetti e non si consumino, come spesso accade in situazioni come queste,  in stanze segrete accessibili solo a pochi".