Attici: tutti i dati su un mercato che fa sognare

di Marco Zibetti
Attici sempre più desiderati ma rari: crescono le metrature, aumentano le classi energetiche elevate e gli acquirenti sono soprattutto famiglie. Ecco i dati

Gli attici esercitano da sempre un fascino particolare, simbolo di esclusività e comfort. L’ultimo studio condotto sulle compravendite effettuate nel 2024 offre uno spaccato unico su questa nicchia del mercato immobiliare. Un dato salta subito all’occhio: gli attici restano un bene raro. Solo lo 0,7% delle compravendite totali riguarda infatti questa tipologia, percentuale che negli ultimi anni non ha mai superato l’1%.
Secondo l’analisi, firmata dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, le superfici più scelte si collocano tra 101 e 150 mq (36,8% delle transazioni), seguite dagli attici da 51 a 100 mq (32,4%) e da quelli più ampi, tra 151 e 200 mq (22%). Crescono i tagli grandi: nel 2024 gli attici tra 151 e 200 mq passano dal 17,1% al 22%, mentre quelli tra 201 e 250 mq salgono dal 2,7% al 4,4%. Calano invece le compravendite di metrature contenute, che scendono dal 37,4% al 32,4%.
Rilevante il dato sull’efficienza energetica: il 17,5% degli attici acquistati è in classe A o B, contro il 7,8% delle altre tipologie abitative, grazie a una maggiore quota di immobili nuovi o ristrutturati. La maggior parte rimane però in classe F e G (62,5%), mentre le classi intermedie C-D-E rappresentano il 20%.

Attici: motivazioni, acquirenti e modalità di acquisto

Gli attici sono scelti soprattutto come abitazione principale (86,3%). In calo gli acquisti per investimento, scesi all’8,1% rispetto al 15,7% del 2023. Restano stabili le compravendite per casa vacanza (5,6%). Il trend discendente degli acquisti a scopo d’investimento interessa tutte le tipologie, ma nel caso degli attici il prezzo elevato e la loro particolarità li rendono meno appetibili per gli investitori.
A comprare attici sono soprattutto persone tra 35 e 44 anni (29,6%), seguite dagli acquirenti tra 18 e 34 anni (26,7%) e tra 45 e 54 anni (20,1%). Le famiglie rappresentano il 74,4% delle compravendite, mentre gli acquisti dei single calano al 25,6% rispetto al 33,7% dell’anno precedente.
Nel 51,1% dei casi l’acquisto avviene tramite mutuo, percentuale in aumento rispetto al 43,8% del 2023. Gli acquirenti restano in prevalenza italiani (94,7%), ma cresce la quota di stranieri, che da un paio d’anni ha superato il 5%.


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