Audizione Aniem in Senato sulle Norme per la tutela della libertà d’impresa

Lavori pubblici di Marco Zibetti
L'associazione ha evidenziato alcune criticità che influiscono sulla crisi del comparto, sollecitando un impulso determinante nel favorire i processi di aggregazione, attraverso le reti di impresa


Lo scorso 7 giugno l'Aniem ha partecipato all'audizione presso la Commissione X del Senato sul DDL AS 2626 recante "Norme per la tutela della libertà d'impresa".

Nel corso dell'audizione è stato sottolineato come il provvedimento sia ritenuto particolarmente significativo dall'Associazione per i principi e gli elementi che introduce in un mercato particolarmente complesso che sta cercando faticosamente di trovare nuovi assetti ed equilibri, partendo dalla consapevolezza sia di un'ormai consolidata contrazione delle risorse pubbliche, sia di un coinvolgimento più ampio degli operatori economici privati nelle fasi propositive, finanziarie, progettuali e gestionali degli interventi.

Il calo di investimenti, registrato nell'ultimo quadriennio, dovrebbe attestarsi intorno al 18%, una contrazione quantificabile in circa 30 miliardi di Euro. L'Osservatorio dell’Associazione ha rilevato una previsione di diminuzione del fatturato medio per impresa del 16%, con un calo occupazionale complessivo che potrà raggiungere le 300.000 unità alla fine dell'anno in corso.

Ma non c'è solo una contrazione delle risorse pubbliche a penalizzare l'andamento del nostro settore ed a sollecitare interventi legislativi. Emerge con chiarezza una costante diminuzione dei lavori di piccolo e medio importo (40% per i lavori fino a 500.000 Euro), mentre cresce marcatamente la tendenza ai bandi di importo superiore ai 100 milioni di Euro, tecnologicamente più complessi, sostanzialmente più che raddoppiati dal 2003 ad oggi, fino a rappresentare attualmente oltre un terzo dell'importo complessivo posto in gara. Ecco allora che alle imprese non viene più chiesta unicamente una capacità realizzativa, ma si sollecitano conoscenze integrate che coinvolgono anche le fasi propositive, finanziarie, progettuali e gestionali degli interventi.

I principi contenuti nell'attuale testo normativo, oggetto dell'audizione al Senato, soprattutto in tema di semplificazioni, di riequilibrio dei rapporti tra Pubblica Amministrazione ed imprese, di impegno a garantire maggiori certezze nella programmazione degli interventi a favore delle micro e pmi appaiono certamente positivi. Ma emerge l'esigenza e l'urgenza di liberare potenzialità aggiuntive, di consentire alle pmi di misurarsi su un mercato profondamente modificatosi.

L'Aniem ha sollecitato, quindi, un impulso determinante nel favorire i processi di aggregazione, attraverso le reti di impresa. L'operatività di tale istituto nel settore dei lavori pubblici non è di fatto oggi possibile, perché manca una disposizione che ne coordini e ne disciplini l'applicazione nell'ambito della generale regolamentazione normativa del settore contenuta nel Codice dei Contratti.

Sono stati evidenziati alla Commissione alcuni benefici che scaturirebbero da questa norma:
trasparenza nella fase di affidamento e di esecuzione dei lavori (il contratto di rete ed i soggetti coinvolti verrebbero messi a conoscenza della stazione appaltante e sarebbero vincolati da responsabilità solidale);
semplificazione dell'attività di controllo facilitata dalla prevedibile riduzione del ricorso ai subappalti ed ai subcontratti (con conseguenti agevolazioni anche in tema di sicurezza e controllo della correttezza contributiva);
impulso al sistema produttivo territoriale che verrebbe coinvolto dal soggetto aggiudicatario nell'esecuzione dei lavori, nel pieno rispetto dei principi generali posti a tutela della libera concorrenza.

La "rete", infine, consentirebbe di non intervenire sulla quota lavori subappaltabile e non costringerebbe operatori economici già strutturati in aggregazioni stabili ad associare decine di imprese sparse sull'intero territorio nazionale, assumendo in tal modo una ingestibile e mastodontica struttura inidonea a fornire risposte efficaci ed adeguate garanzie contrattuali.

L'Aniem è poi intervenuta sulle misure contro i ritardi nei pagamenti (art.10) delle Pubbliche Amministrazioni. Il disegno di legge prevede la delega al Governo ad emanare, entro un anno, un provvedimento di aggiornamento della disciplina legislativa sulla base dei principi deliberati in sede europea. La nostra Associazione ha evidenziato come la questione dei ritardi di pagamento costituisca un problema prioritario per le imprese: in particolare, l'esasperazione del problema (la media dei ritardi raggiunge supera ormai i 7 mesi), la sua diffusione, le ripercussioni dirompenti sul sistema delle pmi rendono insufficiente l'attuale previsione di delega.

Il vincolo al rispetto dei parametri connessi al patto di stabilità, inoltre, induce gli enti locali a prevedere clausole, già inserite nei bandi di gara, che spostano di due o tre anni i pagamenti alle imprese. Aniem ha quindi richiesto l'immediato recepimento della direttiva europea, entrata in vigore il 15 marzo 2011, che prevede espressamente, a differenza della precedente, il settore delle opere pubbliche tra i suoi ambiti di applicazione. In merito alle ulteriori disposizioni relative al settore degli appalti pubblici (artt. 12 e 13), è stato espresso apprezzamento per l'incremento della possibilità di ricorso alla procedura negoziata.

Aniem ha evidenziato, su quest'ultimo aspetto, l'opportunità di un coordinamento con la recente misura avanzata dal Governo nel D.L. sullo sviluppo che fissa la possibilità di ricorrere alla procedura senza bando fino a 1 milione di euro con consultazione minima di 10 imprese.

Pur apprezzando, infine, l'impegno ad una suddivisione in lotti degli appalti, l'Associazione ha sottolineato come, in un sistema caratterizzato da circa 40.000 imprese qualificate nel settore dei lavori pubblici, la scelta strategica fondamentale debba essere quella di favorire una crescita competitiva del sistema imprenditoriale attraverso lo sviluppo di forme di aggregazione stabili, organizzate e strutturate.


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