Si è tenuta a Roma la Seconda Conferenza Nazionale sull'Efficienza Energetica “Integrare l’efficienza con le rinnovabili”, organizzata dall'associazione Amici della Terra, col patrocinio di ENEA e FIRE e con il cofinanziamento della European Climate Foundation. Obiettivi della Conferenza erano: far conoscere al pubblico le tecnologie e le buone pratiche di efficienza energetica; chiedere al governo la giusta attenzione alle proposte delle imprese italiane e alle opportunità offerte per il sistema Paese.
I casi studio emblematici, illustrati nella sessione della mattinata, hanno riguardato: le pompe di calore; il teleriscaldamento; gli impianti a ciclo Rankine organico per generazione elettrica da recupero di calore di processo; la piccola cogenerazione a biomasse solide; la tri-generazione per un’efficienza energetica 365 giorni all’anno; la metodologia d’approccio di una ESCO che opera nell’industria e lo strumento dei certificati bianchi per l’incentivazione dei progetti di risparmio energetico.
Sono intervenuti, inoltre, rappresentanti delle grandi imprese impegnate sull’efficienza energetica, che hanno illustrato le motivazioni e le caratteristiche delle loro iniziative. Nel pomeriggio, dedicato alle proposte delle associazioni e agli interventi politico-istituzionali, sono intervenuti Assolterm, CoAer, F.IN.CO, ANFIA, Confindustria, GSE, ENEA, Ministero Ambiente, Autorità Energia Elettrica e Gas, rappresentanti del governo e dell’opposizione.
Secondo Alessandro Ortis, Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, affinché il binomio fonti-rinnovabili-efficienza possa essere sviluppato efficientemente a vantaggio dei consumatori e del sistema, “è indispensabile chiarire e razionalizzare le interazioni tra le diverse forme di incentivazione: certificati bianchi, detrazioni fiscali, conto energia, certificati verdi alle rinnovabili o alla cogenerazione e teleriscaldamento”.
In particolare, “occorre ottimizzare i meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, eliminando distorsioni, sovrapposizioni e opacità anche attraverso una razionalizzazione del quadro normativo e regolatorio che preveda – ha affermato Ortis – una revisione delle durate, dei livelli e delle interazioni fra i diversi meccanismi di incentivazione. Su questo fronte, una delle proposte dell’Autorità è di applicare all’incentivazione delle fonti rinnovabili preferibilmente meccanismi di mercato simili a quello già positivamente sperimentato con i ‘certificati bianchi.
“Ciò consentirebbe di muovere verso una miglior integrazione fra promozione di fonti rinnovabili ed efficienza, assicurando oltre ad un uso ottimale e razionale degli incentivi, anche una maggiore stabilità degli stessi ed una maggiore continuità degli investimenti”.
Infatti, il meccanismo dei certificati bianchi (o titoli di efficienza energetica) ha prodotto risultati molto positivi e superiori alle attese a costi estremamente contenuti: negli ultimi cinque anni, sono stati risparmiati circa 6,7 milioni di Tep (tonnellate equivalenti petrolio), pari alle emissioni di circa 18 milioni di tonnellate di anidride carbonica (CO2). Questi valori, superiori agli obiettivi nazionali per il quinquennio 2005-2009, equivalgono alla produzione annua di una nuova centrale elettrica da oltre 750 MW od ai consumi annui di una città di quasi 1,8 milioni di abitanti.
Stefano Saglia, Sottosegretario del Ministero per lo sviluppo economico, ha sostenuto: “Nel recente Piano di Azione per l’efficienza energetica presentato dalla Commissione Europea, l’indicazione generale che abbiamo provveduto a fornire è quella di aumentare l’efficienza con cui consumiamo l’energia del 20% entro il 2020. Si tratta di un’indicazione basata sulla valutazione che esistono enormi sprechi nell’utilizzo attuale dell’energia e che dunque una riduzione del 20% sia economicamente fattibile.
Questo obiettivo di miglioramento è peraltro citato nel Programma del Governo che ci stiamo impegnando a portare avanti. In Italia esiste un potenziale di efficienza ampiamente ottenibile entro il 2020 e superiore allo stesso dato che, se realizzato, produrrebbe benefici economici netti a vantaggio dei consumatori.
(…) Dunque investimenti in tecnologia accanto a scelte industriali, tutte sostenute attraverso atti e scelte politiche importanti. (...) Un quadro coerente di politiche e misure orientato ad abbattere le barriere per la diffusione delle tecnologie più efficienti già disponibili sul mercato, avrebbe una grande rilevanza proprio in un Paese, come l’Italia, che ha grande bisogno di diffondere innovazione nelle tecnologie utilizzate e nella gestione dell’energia e dare una spinta a ricerca e sviluppo per l’industria, anche di piccole dimensioni.
(…) Sono, infine, convinto che, nonostante il lungo percorso sin qui intrapreso, possiamo, in questo settore, ancora migliorare per essere un motore ed esempio a livello europeo rispetto agli altri paesi, coniugando, come ho sottolineato, cultura del risparmio energetico e sviluppo tecnologico.”