Riguardo al Bonus ristrutturazione c’è una regola da conoscere: non tutte le società possono usufruirne. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 26928 del 7 ottobre 2025, ha chiarito che le Sicaf - società di investimento a capitale fisso - non rientrano tra i beneficiari delle agevolazioni fiscali previste per le imprese di costruzione.
Il cuore del beneficio
L’articolo 7 del Decreto Legge n. 34/2019, noto come “Decreto Crescita”, prevede che le imprese che acquistano fabbricati da ristrutturare e poi rivendere possano pagare imposta di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa. Condizione indispensabile: nei dieci anni successivi all’acquisto devono eseguire demolizione e ricostruzione o interventi di manutenzione straordinaria e vendere almeno il 75% delle unità immobiliari.
Il caso giudiziario
Una Sicaf aveva chiesto il beneficio per un intervento di ristrutturazione affidato a terzi tramite appalto. La Cassazione ha respinto la richiesta, sottolineando che la norma agevolativa si rivolge esclusivamente a imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, ossia soggetti la cui attività principale è l’edilizia. Secondo i giudici, la legge richiede un intervento diretto o comunque riconducibile a un’impresa edilizia in senso stretto.
Sicaf vs imprese edilizie
Il punto chiave è l’oggetto sociale: le Sicaf gestiscono investimenti collettivi e il loro business principale è finanziario, non edilizio. Anche se affidano i lavori a imprese appaltatrici, non possono essere equiparate a un’impresa di costruzione, il che le esclude dal beneficio fiscale. Le imprese edilizie, invece, realizzano costruzioni e ristrutturazioni come attività principale, direttamente o tramite appalti.
Niente interpretazioni estensive
La Corte ricorda infine che le agevolazioni fiscali non possono essere ampliate oltre i limiti stabiliti dal legislatore. Il Bonus ristrutturazione e l’applicazione in misura fissa delle imposte indirette restano quindi esclusiva prerogativa delle imprese edilizie, non delle Sicaf, anche quando i lavori sarebbero teoricamente agevolabili.