Una svolta che incide su progettazione, cantieri e materiali: con la pubblicazione del nuovo decreto sui Cam Edilizia, il quadro delle regole ambientali per i lavori pubblici viene riscritto in modo profondo. Dal 2 febbraio 2026 i criteri aggiornati diventeranno vincolanti, sostituendo definitivamente quelli del 2022 e imponendo a stazioni appaltanti, progettisti e imprese un cambio di passo operativo. Le novità sono molte, ma non tutte emergono a una prima lettura: è qui che il decreto mostra la sua portata reale.
Il provvedimento, firmato il 24 novembre 2025 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, allinea i Criteri Ambientali Minimi al Codice dei contratti pubblici del 2023 e ne rafforza l’applicazione già dalle fasi iniziali della progettazione. I nuovi CAM si applicano ai servizi di progettazione e direzione lavori per bandi pubblicati dopo l’entrata in vigore del decreto, estendendosi anche a lavori, manutenzioni e appalti integrati basati su progetti validati secondo il nuovo regime.
Viene introdotto un sistema transitorio: le vecchie regole restano valide solo per progetti già validati e messi a gara entro tempi ben definiti. In assenza di questi presupposti, scattano automaticamente i nuovi criteri. Centrale diventa il Documento di Indirizzo alla Progettazione, che dovrà richiamare in modo esplicito i CAM e orientare le scelte tecniche, economiche e prestazionali, inclusa la definizione dei prezzi e dei computi.
Il decreto amplia inoltre l’ambito di applicazione, includendo anche le opere di urbanizzazione realizzate da soggetti privati a scomputo degli oneri, un passaggio che incide direttamente sulle trasformazioni urbane di iniziativa privata.
Cam Edilizia: i nuovi requisiti per edifici e materiali
Sul fronte tecnico, arrivano nuovi requisiti per edifici e materiali: dalla posa dei serramenti alla gestione dell’umidità negli edifici esistenti, fino al risparmio idrico e al riuso delle acque meteoriche. Per i prodotti da costruzione aumentano le prescrizioni su contenuto di riciclato, certificazioni ambientali ed End of Waste, con un periodo transitorio che agevola l’adeguamento di calcestruzzi e prefabbricati.
Più stringenti anche le regole su rifiuti ed ESG: compaiono nuovi piani obbligatori per la gestione dei rifiuti di cantiere e viene chiarito il sistema di attestazione della conformità ambientale e sociale. Infine, attenzione crescente alla formazione del personale di cantiere, chiamato a dimostrare competenze specifiche sulla sostenibilità operativa.
Un impianto normativo più dettagliato, che richiede preparazione e lettura attenta: perché con i nuovi CAM, dal 2026, l’improvvisazione non sarà più un’opzione.
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