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Cambio di rotta nel mercato del polysilicon

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Dopo anni

Dopo gli anni scorsi trascorsi con la preoccupazione di una carenza del silicio policristallino, una mancanza che ha condizionato fortemente il mercato del solare fotovoltaico, sembra che, a causa dell’inversione di rotta, negli anni che verranno il mercato dovrà far fronte a un problema opposto rispetto all’eccesso di domanda, ovvero all’oversupply.

Secondo alcuni analisti, infatti, l’industria del fotovoltaico sarà alle prese con un eccesso di produzione di polysilicon al quale non corrisponderà un adeguato livello della domanda.
Tale eccesso di produzione potrebbe far scendere sensibilmente i prezzi di questo materiale, incidendo, però, sugli utili dei produttori.

Questo fenomeno si potrebbe verificare tenendo conto del fatto che ormai, nel mondo, sono più di un centinaio le fabbriche di polyisilicon che nei prossimi due anni inizieranno a produrre. Tra queste ci saranno tre industrie italianeXGroup, Silfab (emanazione di Helios Technology), e Estelux - che nel corso di Solarexpo a Verona hanno illustrato i rispettivi progetti in corso di attuazione.

Due di queste aziende, XGroup e Silfab, accanto alla produzione di polisylicon hanno anche quella di celle per l’industria del fotovoltaico.
Se XGroup aprirà uno stabilimento per la produzione all’estero, le altre due stanno realizzando uno stabilimento ciascuno in Italia, a Borgofranco di Ivrea la Silfab e a Ferrara la Estelux. Entrambi gli impianti saranno pienamente operativi nel 2010 e adottano soluzioni per minimizzare l’impatto ambientale degli stabilimenti, come ad esempio l'utilizzo del trasporto su rotaia o via acqua (a Ferrara) e la ridistribuzione del calore prodotto nei processi a impianti di teleriscaldamento

Così, da qui al 2012, secondo i dati presentati dall’ente di ricerca americano Prometheus Institute, la produzione quadruplicherà, aumentando notevolmente rispetto alle stime definite in precedenza: si passerà dalle poco più di 30mila tonnellate del 2007 a oltre 120 mila.

Sempre secondo l’istituto statunitense, la capacità produttiva dell’industria fotovoltaica passerà dai 3,14 GW del 2007 a 12,36 nel 2010.
Di conseguenza, l’industria del fotovoltaico dovrà affrontare il problema di una crescita rallentata della domanda rispetto a quella dell’offerta: nel 2010 la produzione sarà superiore alla richiesta dell’83%, con la conseguenza di una inevitabile discesa dei prezzi.

Si ridurranno, quindi, i margini di guadagno per le industrie del settore, permettendo alle con costi di produzione più bassi - specialmente quelle che hanno investito su tecnologie che abbassano il costo per Watt installato, come i film sottili – di ottenere i maggiori vantaggi da questa situazione.