Canali di gronda in PVC “anti-ladri”, una scelta economica e funzionale.

Materiali da costruzione di Marco Zibetti
Si tratta di canali c


I primi esempi di canali di gronda si trovano già negli edifici rurali con copertura discontinua in sasso, la cui falda terminava ad un’altezza non molto elevata dal terreno e su questo veniva posizionato un mezzo tronco d’albero scavato al centro atto a ricevere l’acqua piovana.

Oggi, grazie all’evoluzione tecnologica, questa applicazione si è trasformata da semplice componente a “sistema” dalla rilevante importanza funzionale ed architettonica: l’edificio è protetto dalla copertura che consente il defluire dell’acqua piovana. Questa deve essere raccolta in corrispondenza delle linee di gronda in apposite canalizzazioni orizzontali, dette canali di gronda, e convogliata a mezzo di condotte verticali, denominate pluviali, al terreno ove si inserisce in una rete di fognatura delle acque bianche fino a confluire nella rete di fognatura stradale (ove esiste).

Un sistema che può essere realizzato con materiali molto diversi, tra cui il PVC è certamente il più interessante perché, a parità di prestazione funzionale, consente un notevole risparmio economico.

Altri materiali più “preziosi” impiegati per questa applicazione sono spesso oggetto delle attenzioni dei ladri che per impossessarsene, oltre al furto in sé, causano ingenti danni all’edificio. Uno degli ultimi casi riguarda un comune nei pressi di Treviso (cfr. articolo “Grondaie in plastica anti-ladri” – Il Gazzettino del 29.04.2011).

Le grondaie in PVC sono oggi utilizzate in molti Paesi europei (soprattutto in Germania e Inghilterra dove sono state introdotte fin dagli anni ’60) come pure negli Stati Uniti e in Giappone. In Italia arrivano attorno agli anni ’70  e sono impiegate sia in edifici civili che industriali. Le diverse forme e colori possibili permettono di adeguarle anche a contesti di particolare rilevanza architettonica e artistica.

Il PVC viene usato sia per la realizzazione di canali di gronda e pluviali, ottenuti attraverso la tecnologia dell’estrusione, che per stampare pezzi speciali (giunti, testate, bocchelli..).
I principali componenti che formano il  sistema gronda in PVC sono:
• canale di gronda, elemento orizzontale per la raccolta delle acque meteoriche
• giunto di dilatazione, con la funzione di collegare due tratti di canale consentendone la dilatazione termica
• angolo, elemento che unisce due canali disposti ad angolo tra loro
• bocchettone, dispositivo di raccolta tra canale e pluviale
• staffa, supporto per il sostegno del canale, con o senza tirante superiore
• testata, chiusura terminale del canale
• pluviale, elemento verticale di discesa delle acque

Le aziende iscritte al PVC Forum Italia eseguono severi controlli qualitativi sia sul prodotto gronda che sull’intero ambiente produttivo per garantire all’utente le eccellenti prestazioni nell’arco dell’intera vita utile del sistema e al tempo stesso per evitare al massimo l’impatto ambientale in fase produttiva.

I requisiti essenziali del sistema gronda in PVC così realizzato, oltre come già detto al suo eccellente rapporto costo/beneficio, possono essere così sintetizzati: impermeabilità, resistenza ai carichi verticali e orizzontali e alla grandine, inattaccabilità da acidi, ruggine e salsedine, indeformabilità all’azione del sale, del freddo e degli sbalzi di temperatura, esclusione di ogni manutenzione, facilità e velocità di montaggio e assoluta riciclabilità del materiale plastico.

Caratteristiche che vengono verificate sperimentalmente mediante test di laboratorio (prova di tenuta all’acqua, resistenza ai carichi verticali, all’urto laterale, alla perforazione, stabilità dimensionale) finalizzati ad accertare la “durabilità” del sistema gronda.


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