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Caro materiali: boccata d’ossigeno per le imprese

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Caro materiali: boccata d’ossigeno per le imprese
Un nuovo aiuto contro il caro materiali sblocca fondi per 900 cantieri: vediamo chi riceverà i finanziamenti e cosa succede dopo l’ultima mossa del Governo

Un’altra iniezione di liquidità per le imprese messe in difficoltà dal caro materiali. Il Governo interviene ancora per garantire la tenuta dei cantieri pubblici, e con l’ultimo provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 161 del 14 luglio 2025), il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato la ripartizione di altri 440 milioni di euro, a copertura di 900 domande di finanziamento.
Il riferimento è al Decreto Direttoriale n. 135 del 12 giugno 2025, che rientra nel Fondo per la Prosecuzione delle Opere Pubbliche previsto dal Decreto-legge 50/2022. Il provvedimento riguarda le richieste presentate dalle stazioni appaltanti nella finestra compresa tra il 1° e il 31 ottobre 2024.

Solo 45 domande escluse, ecco perché

Su 945 istanze presentate, ne sono state ammesse 900 per un importo complessivo pari a 440.637.967,74 euro. Le 45 escluse sono state respinte per motivi tecnici e formali, tra cui:
- invio oltre i termini stabiliti;
- contratti già coperti dal Fondo Opere Indifferibili (FOI);
- richieste riferite a servizi o forniture, escluse dal perimetro degli appalti pubblici di lavori;
- importi negativi;
- rinuncia esplicita da parte delle stazioni appaltanti.

Come verranno erogati i fondi

Le somme saranno liquidate seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle domande e nei limiti delle risorse disponibili, come stabilito dall’articolo 7 del decreto. Il pagamento avverrà tramite successivi decreti ministeriali.

Tempistiche e adempimenti a seguire

Secondo l’articolo 8,entro cinque giornidalla pubblicazione del provvedimento, il Ministero dovrà trasmettere alla Ragioneria Generale dello Stato l’elenco delle istanze ammesse, con relativi CUP e importi. Nei successivi cinque giorni, la Ragioneria aggiornerà i sistemi di monitoraggio del PNRR e del PNC.
Infine, entro ulteriori dieci giorni, gli enti locali dovranno rivedere il quadro economico e il cronoprogramma finanziario dei progetti approvati.


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