Cedolare secca: cresce l’appeal. Quanti la scelgono?

di Marco Zibetti
Scopri perché sempre più proprietari scelgono la cedolare secca per affittare casa e come ottenere vantaggi fiscali reali senza complicazioni né sorprese

Stai pensando di affittare un immobile e vuoi capire come massimizzare i guadagni riducendo la pressione fiscale? Allora continua a leggere: la cedolare secca potrebbe essere la soluzione che fa per te. Questa formula di tassazione sta guadagnando terreno in modo costante e, secondo gli ultimi dati del Mef sulle dichiarazioni dei redditi 2024, sempre più proprietari decidono di adottarla. Ma perché? Semplice: consente di sostituire Irpef, addizionali, imposta di registro e di bollo con un’unica imposta secca. Un'opportunità che molti considerano un vero e proprio vantaggio fiscale.

Numeri in crescita: oltre 21 miliardi di imponibile

Nel 2023, gli affitti assoggettati a cedolare secca hanno generato un imponibile di 21,6 miliardi di euro, in aumento dell’8,6% rispetto al 2022. Anche il gettito fiscale ha seguito lo stesso trend, superando i 3,7 miliardi. A determinare questi numeri sono le diverse aliquote disponibili, pensate per adattarsi alle varie tipologie contrattuali.

Cedolare secca al 21%: la scelta più diffusa

È l’aliquota preferita per i contratti a canone libero, inclusi gli affitti brevi (entro un solo immobile). Nel 2023, 1.976.000 locatori hanno scelto questa opzione, generando 13,7 miliardi di imponibile (+7,4% sul 2022). Il reddito medio lordo percepito si attesta a 6.940 euro per locatore.

Aliquota al 10%: vantaggi per chi affitta a canone concordato

Riservata a zone con carenza abitativa o per contratti a studenti e affitti transitori, questa aliquota ridotta ha attratto 1.108.560 locatori. L’imponibile totale è stato di 7,4 miliardi, con una media annua lorda per locatore di 5.720 euro.

Affitti brevi e redditi alti

Per i contratti inferiori ai 30 giorni, scelti da 30mila proprietari, l’imponibile è stato di 438 milioni. Il guadagno medio lordo supera i 14mila euro annui. Dal secondo immobile locato in poi, si applica l’aliquota del 26%, mentre sul primo resta quella al 21%. Il regime si applica fino a quattro immobili, oltre i quali si configura attività d’impresa.

Imposta media per locatore: 1.280 euro

Nel complesso, il gettito generato dalla cedolare secca nel 2023 è stato di 3,7 miliardi di euro, con una media per contribuente di 1.280 euro. Una conferma, nero su bianco, del successo crescente di questo regime agevolato.


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