Cresce la consapevolezza energetica nel mondo dell’edilizia e i numeri lo confermano: la certificazione energetica diventa oggi una chiave strategica per la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano. Gli edifici residenziali più efficienti (quelli in classe A4-B) rappresentano ormai il 20% del totale, mentre le abitazioni meno performanti (classi F-G) scendono al 45,3%, segnando un miglioramento di oltre due punti percentuali in un solo anno. È quanto emerge dal VI Rapporto annuale sulla certificazione energetica degli edifici, realizzato da ENEA e CTI (Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente) e presentato durante il SAIE di Bari.
Il trend positivo coinvolge anche il comparto non residenziale: le strutture in alta efficienza raggiungono il 20%, mentre quelle più energivore si fermano al 30,9%, dieci punti in meno rispetto al 2023. Un progresso che riflette l’efficacia delle politiche di riqualificazione e il crescente interesse di imprese e cittadini verso la sostenibilità.
Il Rapporto si fonda su oltre 1,2 milioni di Attestati di Prestazione Energetica (APE) raccolti nel Sistema Informativo sugli APE (SIAPE), la banca dati nazionale gestita da ENEA che monitora l’efficienza energetica del patrimonio edilizio. Tra gli aspetti più innovativi, l’introduzione di controlli semantici preventivi per garantire maggiore coerenza e affidabilità nelle informazioni energetiche.
Due i focus di approfondimento: il primo sul Catasto Energetico Unico, che integra i dati relativi agli impianti termici e agli APE in vista dell’aggiornamento normativo; il secondo dedicato al nuovo Portale Nazionale sulla Prestazione Energetica degli Edifici (PnPE2), arricchito dal Sistema Esperto per la Prestazione Energetica (SEPE), strumento che aiuta cittadini, imprese e PA a orientarsi tra incentivi fiscali, costi e benefici ambientali.
Il Rapporto riporta anche i risultati di un’indagine condotta da CTI e ANACI su 1.500 amministratori di condominio: oltre il 76% riconosce il valore dell’efficienza energetica, ma permangono criticità economiche (81,5%) e burocratiche (47,4%) che rallentano gli interventi.
Certificazione energetica: il commento di ENEA e CTI
“Il settore edile italiano è al centro di una trasformazione strategica e il Rapporto evidenzia come la certificazione energetica sia una leva per migliorare la qualità del costruito e accelerare la transizione energetica”, ha dichiarato Giorgio Graditi, direttore generale di ENEA. “L’APE oggi è anche uno strumento culturale, capace di orientare le scelte e promuovere una vera cultura dell’energia”.
Sulla stessa linea Antonio Panvini, direttore generale del CTI: “Gli APE sono fondamentali per supportare le politiche nazionali di efficienza energetica. Migliorarne la qualità è un obiettivo strategico, anche in vista della nuova Direttiva EPBD che impone standard più rigorosi”.
Un quadro, dunque, che fotografa un’Italia più consapevole, in cui l’efficienza energetica non è più un obiettivo futuro, ma una realtà in continua evoluzione.
