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Città accessibili a tutti, da sogno a realtà

Urbanistica di
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È questa l’idea alla base del progetto “Città accessibili a tutti”. Numerose le attività realizzate negli ultimi 36 mesi. Andiamo a scoprire cosa prevede il prossimo programma triennale

Un futuro in cui le città siano davvero accessibili a tutti, anche alle persone con mobilità ridotta, è chiedere troppo? No, si tratta di una visione da trasformare assolutamente in realtà.

È questa l’idea alla base del progetto “Città accessibili a tutti”, coordinato da Iginio Rossi e Alessandro Bruni, che ha svolto in 36 mesi numerosi convegni e incontri su tutto il territorio nazionale, organizzato call for papers, raccolto circa 150 buone pratiche ed esperienze da amministrazioni, singoli e associazioni, ottenuto l’adesione e stipulato alleanze con altre organizzazioni e manifestazioni (le ultime segnano un’importante apertura al mondo dell’Università e della ricerca, attraverso le intese siglate con l’Università di Trieste, l’Università Iuav di Venezia, l’Università di Salerno, l’Università di Firenze, oltre a Cerpa Italia Onlus). L’obiettivo è quello di contribuire a mettere a punto indicazioni e stimoli a disposizione dei decisori per la realizzazione di politiche delle e per le città improntate a una maggiore attenzione al miglioramento dell’accessibilità, intesa non solo dal punto di vista tradizionale di eliminazione delle barriere architettonica, ma anche da quello economico e sociale.

Cosa bolle in pentola per il prossimo triennio?

Il programma 2019-2021 di “Città accessibili a tutti” parte dal coronamento dei primi tre anni di attività, culminati con la realizzazione della piattaforma atlantecittaccessibili.inu.it e con la presentazione delle “Linee guida - Politiche integrate per città accessibili a tutti”. L’obiettivo principale nel triennio è costituito dallo sviluppo proprio delle Linee guida all’interno del percorso-processo finalizzato alla realizzazione di un “Patto per l’urbanistica - città accessibili a tutti”, che riprende la proposta di un Patto per l’urbanistica lanciata dall’Inu nel corso del suo ultimo Congresso, che si è svolto lo scorso aprile a Riva del Garda. La frammentazione individuata dall’Inu, che caratterizza il campo dell’urbanistica e che l’urbanistica si deve impegnare a governare, si riscontra - dice il programma triennale di Città accessibili a tutti -, anche nel “pianeta” dell’accessibilità. Si legge nel documento: “Il 'Patto per l’urbanistica - città accessibili a tutti' è la convenzione all’interno della quale impegnarsi per applicare le Linee guida per le politiche integrate”.

In questo solco il programma individua una serie di azioni su cui costruire proposte e contributi, fermo restando l’obiettivo di lavorare per il miglioramento dell’accessibilità a 360 gradi. Innanzitutto, approfondire l’utilizzo e le potenzialità delle opportunità europee offerte dai fondi strutturali, in particolare in vista della nuova programmazione 2021-2027. In secondo luogo, lavorare sulle relazioni con tutte le reti che incidono sul benessere come sono quelle inerenti la mobilità dolce, l’abitare, le prestazioni della città pubblica, l’ambiente, e tutte queste sono le tematiche da approfondire con iniziative specifiche, in un’ottica di ulteriore estensione degli aderenti. Il programma triennale di “Città accessibili a tutti” stabilisce, inoltre, attraverso la promozione delle Linee guida, di incrementare la raccolta delle esperienze nel repertorio delle buone pratiche e promuovere il confronto con quelle straniere, oltre che con le Università.

Il programma prevede poi l’impegno per realizzare pratiche di laboratori formativi finalizzate al raggiungimento di obiettivi normativi, progettuali e realizzativi e constata che gli interventi inerenti l’accessibilità faticano a incidere sulla qualità urbana, sulla priorità di attuazione, sull’identità dei luoghi, tutti questi aspetti sono causati anche dalla scarsa comunicazione che si può affrontare lanciando una forma di riconoscimento “Città impegnata nell’accessibilità per tutti” ,che, sull’esempio di altre azioni similari (marchi di qualità, bandiere, ecc.), potrebbe prevedere premialità. Si rileva poi che il grado di integrazione tra politiche, strategie, piani, programmi e interventi sull’accessibilità per tutti, spesso è quasi inesistente, ed è necessario costruire iniziative per sollecitare e promuovere l’integrazione di pianificazione e programmazione.

L’attività del progetto di “Città accessibili a tutti” prosegue su questa falsariga: sono stati appena lanciati l’iniziativa e il call for paper incentrati sulle barriere dell’abitare, che culmineranno in due incontri che si svolgeranno rispettivamente a Urbanpromo Progetti per il Paese a novembre a Torino (scadenza per partecipare fissata al 7 ottobre) e alla Giornata di Studi dell’Inu a dicembre a Napoli (scadenza per partecipare fissata al 25 novembre).