Clima: conclusa la COP23. Legambiente: ora si passi all’azione

Ecologia e tutela ambientale di Marco Zibetti
“Nei prossimi mesi servirà ancora molto lavoro sul testo negoziale concordato, in modo da poter adottare alla COP24 di Katowice le linee guida finali secondo quanto previsto a Parigi”

Passi in avanti a Bonn, dove, a due anni dall’Accordo di Parigi, s’è conclusa la conferenza sul clima denominata COP23. Ma è ancora molta la strada da percorrere per tradurre la promessa di Parigi in realtà. Servono fatti e scelte concrete e un ruolo da leadership da parte dell’Europa. Questo il pensiero di Legambiente.

“L’accordo raggiunto a Bonn, che include non solo la revisione degli impegni di riduzione delle emissioni, ma anche il sostegno finanziario ai paesi povericolpiti dagli impatti dei cambiamenti climatici in corso - spiega la Presidente nazionale Rossella Muroni -, si limita solo all’avvio del processo di revisione degli impegni. L’azione concreta dovrà essere presa alla COP24 del prossimo anno a Katowice in Polonia. Per questo nei prossimi mesi servirà ancora molto lavoro sul testo negoziale concordato, in modo da poter adottare a Katowice le linee guida finali secondo quanto previsto a Parigi. L’Europa deve dimostrarsi all’altezza di questa sfida e definire sin dai prossimi mesi una strategia per zero-emissioni entro il 2050, in modo da poter avere tutti gli strumenti a disposizione per rivedere l’attuale impegno di riduzione del 40% al 2030, aumentandolo in coerenza con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Nel frattempo, vanno rivisti i target proposti per rinnovabili ed efficienza energetica in discussione nell’ambito del pacchetto Clima-Energia 2030, in modo da poter facilitare la revisione dell’attuale impegno di revisione delle emissioni”.

E sulla proposta fatta a Bonn dall’Italia di voler ospitare nel 2020 la COP26, la Presidente Muroni afferma: “L’Italia dimostri con coerenza e impegni concreti di essere all'altezza di ospitare la COP26, a partire da una più ambiziosa politica di riduzione delle emissioni nazionali, dimostrando finalmente di voler giocare un ruolo di primo piano, insieme ai paesi più avanzati come Francia e Germania, nel consolidamento della leadership europea nell’azione climatica globale”.


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