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Codice appalti, le osservazioni <br> di Aniem in Parlamento

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Piacentini: “Ci ha fatto piacere che sulla massima trasparenza sulle commissioni giudicatrici ci sia sintonia con la valutazione fatta dal Presidente dell’Anac in Parlamento”

Giorni caldi per il nuovo Codice Appalti, all’esame delle Commissioni Parlamentari per l’acquisizione dei pareri che dovrebbero precedere la definitiva approvazione entro il prossimo 18 aprile.

L’Aniem (Associazione delle pmi edili di Confimi Industria), su richiesta del Presidente dell’VIII Commissione della Camera, Ermete Realacci ha inviato le proprie osservazioni verificando con soddisfazione che il Presidente dell’Anac, Cantone, nella sua audizione parlamentare, ha evidenziato proprio la necessità di intervenire su alcune importanti criticità segnalate dall’Associazione delle pmi.

“In particolare, ci ha fatto piacere - sottolinea Piacentini, presidente di Aniem - che su quella che è stata la nostra battaglia fin dall’inizio della riforma, ossia la massima trasparenza sulle commissioni giudicatrici, sia emersa la medesima valutazione da parte del Presidente dell’Anac. Prevedere il ricorso ai commissari esterni solo sopra soglia è illogico ed incoerente, lasciando oltre il 90% degli appalti assoggettato al vecchio sistema. Crediamo che questo sia uno dei fondamentali capisaldi del nuovo Codice: garanzia di trasparenza e di professionalità dei commissari per tutte le gare”.

Nel documento di Aniem, che pur esprime una valutazione assolutamente positiva sul provvedimento in discussione, si rilevano altre criticità, anch’esse oggetto dell’intervento di Cantone.

Siamo molto critici sull’esperienza della legge obiettivo ed il fatto che si parli ancora di contraente generale non ci fa certo piacere, non vorremmo ci fossero passi indietro rispetto alla scelta politica (contenuta nella legge delega) di superamento di quell’esperienza. Così come - conclude Piacentini - vanno certamente chiarite meglio le norme sul subappalto e sul rating di legalità. Non perdiamo mai di vista l’obiettivo reale che è quello di valorizzare la capacità professionale, la specializzazione e la correttezza comportamentale dell’impresa”.