Consumi di PVC in Italia nel 2011: nonostante la crisi, il settore edilizio continua ad essere la principale applicazione

Materiali da costruzione di Marco Zibetti
Lo studio, commissionato da PVC Forum Italia, ha evidenziato una calo dei volumi rispetto al 2010: in diminuzione l’applicazione nel settore delle tubazioni, tiene il mercato degli infissi, con una perdita intorno al 3%


Il PVC trasformato nel 2011 è stato pari a 730.000 tonnellate con una flessione del 3,9% rispetto al 2010 che riguarda soprattutto il PVC rigido mentre quello plastificato conferma i volumi dell’anno precedente. Si è sostanzialmente tornati ai livelli del 2009.

E’ quanto emerge dallo studio “Il consumo di PVC in Italia – 2011” realizzato da Plastic Consult per conto del PVC Forum Italia.
Con circa il 34% del mercato l’edilizia continua ad essere la principale applicazione del PVC anche se con un logico calo dei volumi (245.000 tonnellate) rispetto al 2010 vista la forte crisi del settore edilizio. E’ continuato il trend negativo del settore delle tubazioni (118.000 tonnellate) aggravato dagli scarsi investimenti in infrastrutture idriche.

I profili per infissi e per altre applicazioni, con 111.500 tonnellate, registrano perdite più contenute (intorno al 3%). Sembra stazionaria la produzione in Italia di profili per infissi, con una certa quantità di importazione necessaria per soddisfare le richieste di serramenti ad elevata efficienza termica.

L’imballaggio copre il 15% del mercato e rimane il secondo settore applicativo con 110.000 tonnellate (erano 119.000 nel 2010).

Gli altri settori hanno registrato in media una sostanziale tenuta, alcuni hanno evidenziato un aumento delle produzioni. Segno decisamente positivo (+8%) per il PVC compound destinato alle esportazioni che conferma il buon andamento del 2010.

Bene anche le telecomunicazioni.

Per quanto riguarda l’utilizzo di PVC da riciclo, i volumi complessivi di scarti pre-consumo hanno subito nel 2011 una flessione contenuta, compensata da un certo aumento dei quantitativi di quelli post-consumo. La produzione totale di riciclato rimane pertanto sugli stessi livelli del 2010 (65-70.000 tonnellate) di cui la componente post-consumo supera di poco il 20%. L’impiego del riciclato da PVC rigido è destinato principalmente alla produzione di tubi (cavidotti, pluviali, sostegni per floricoltura, ecc..), profilati (zoccolini, coprigiunti, angolari per cemento, ecc..) e monofili per spazzole.

Per il PVC plastificato, il grosso degli impieghi si ha nella produzione di tubi per giardinaggio ma vi è anche un discreto consumo anche per membrane impermeabilizzanti e tappetini per auto.


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