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Coronavirus: impiantisti in difficoltà, ecco cosa serve

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Coronavirus: impiantisti in difficoltà, ecco cosa serve
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Assistal ha indirizzato una lettera al Governo per rappresentare la gravissima crisi che il comparto sta soffrendo a livello finanziario, a causa dell’emergenza in corso

Il DL 18/2020, pensato per fronteggiare le conseguenze economiche dell’emergenza Coronavirus, non è sufficiente. Lo denuncia Assistal (l’Associazione nazionale Costruttori di Impianti, Servizi di Efficienza Energetica ESCo e Facility Management, aderente a Confindustria) che ha indirizzato una lettera al Governo per rappresentare la gravissima crisi che il comparto sta soffrendo a livello finanziario.

"Le nostre Imprese - ha affermato Angelo Carlini, Presidente Assistal - sono in questi giorni impegnate ad avviare e proseguire i cantieri per garantire le nuove costruzioni o il corretto funzionamento degli impianti tecnologici all’interno degli edifici pubblici e privati, in primis delle strutture sanitarie e di tutti i servizi di interesse pubblico e di pubblica utilità. La necessità di portare avanti le nostre attività, ricomprese tra quelle non sospese, è però fortemente minata dalla rilevante sofferenza finanziaria che le imprese stanno subendo a livello nazionale da ormai diversi mesi”.

Cosa chiedono le imprese rappresentate da Assistal?

La forte preoccupazione è che tra qualche settimana le PMI del comparto non avranno più risorse economiche per operare. In tale contesto, vi è bisogno dell’adozione di misure straordinarie di maggior impatto, che si aggiungano a quelle già adottate. Per questo Assistal richiede l’introduzione dell’innalzamento della percentuale attualmente prevista per l’istituto della 'anticipazione' del prezzo per i contratti pubblici (prevista dall’art 35, comma 18, del Codice dei Contratti pubblici) al 50%, vale a dire un incremento di ulteriori 30 punti percentuali, in aggiunta ai 20 già previsti, sia per i nuovi lavori o servizi da avviare, sia per quelli già in corso.

“Tale misura - ha concluso Angelo Carlini - non produrrebbe maggiori costi nel bilancio dello Stato, perché sono partite economiche già assegnate, in altri termini sono opere e servizi già previsti e pertanto già finanziati. D’altro canto non ricorrerebbe alcuna alea aggiuntiva in capo alla stazione appaltante, in quanto è possibile prevedere, contestualmente all’innalzamento del 50% dell'anticipazione contrattuale, una relativa congrua fidejussione che tiene al riparo la Pubblica Amministrazione da eventuali speculazioni o inadempimenti”.