Il settore delle costruzioni si trova a un bivio critico: annunci governativi e piani casa si scontrano con la mancanza di risorse concrete, creando incertezze per imprese e lavoratori. Tra cantieri rallentati, infrastrutture inadeguate e bonus temporanei, il rischio è di vedere progetti strategici bloccati, con impatti diretti sulla vita dei cittadini.
Il segretario generale della Fillea Cgil, Antonio Di Franco, dipinge uno scenario preoccupante. “Un piano casa annunciato, ma senza risorse economiche. Non ci sono interventi per l’efficientamento energetico, solo tagli a opere pubbliche che penalizzano lavoratori, pendolari e pensionati, soprattutto nelle grandi città come Roma e Milano”, spiega. Le detrazioni sulle ristrutturazioni risultano insufficienti e limitate a un anno, mentre i bonus mobili prorogati per un tempo breve non compensano gli effetti dei dazi sui materiali.
Costruzioni: il nodo dei lavori pubblici
A complicare il quadro, sottolinea Di Franco, ci sono il mancato pagamento del caro materiali per lavori già realizzati e la fine del Pnrr, che lascia le imprese senza liquidità. “Nei cantieri PNRR registriamo rallentamenti e difficoltà economiche nell’intera filiera, con ritardi nei pagamenti dei lavoratori. Senza interventi del Governo, le imprese solide rischiano di cedere spazio a operatori meno qualificati, con conseguenze su sicurezza e diritti dei lavoratori”.
Il segretario evidenzia inoltre come, nel 2024, circa il 90% dei 62 mila appalti pubblici per quasi 61 miliardi di euro sia stato assegnato senza concorrenza (dati Anac). La gestione delle risorse per il 2024-2025 resta insufficiente, e per il 2026 il caro materiali sarà a carico delle stazioni appaltanti, senza effetti sul bilancio statale. “Per completare i lavori in corso, gli enti pubblici dovranno rivedere i tempi di altre opere già programmate, aumentando il rischio di arretramento per l’industria delle costruzioni, già ferma da mesi”, aggiunge.
Di Franco conclude sottolineando l’importanza del dialogo con parti sociali e datoriali, supportato da dati concreti: l’indagine Cresme “COSTRUZIONI. Il valore dell’Industria Casa nell’economia italiana”, che sarà presentata il 18 novembre a Roma, offrirà una fotografia dettagliata del settore e delle sfide che attendono il Paese.
