Il mercato delle costruzioni metalliche in Italia mostra segnali di vitalità senza precedenti. Complice una domanda in costante crescita e investimenti pubblici sempre più robusti, le aziende del settore stanno vivendo una fase di espansione che promette di consolidarsi nei prossimi anni. Scopriamo i dati chiave che confermano un quadro economico-finanziario sorprendentemente positivo.
Dal 2015, l’Osservatorio di UNICMI monitora annualmente l’andamento del mercato delle costruzioni metalliche, analizzando circa 90 aziende di carpenteria per un fatturato complessivo che supera 1,8 miliardi di euro, pari a circa la metà del valore dell’intero comparto italiano.
Il 2024 si è chiuso con una crescita del 11,6%, confermata anche per il 2025 con un +11,2%, mentre il 2026 dovrebbe segnare un aumento leggermente più moderato (+9,5%). La domanda complessiva del settore ha raggiunto nel 2024 circa 3,7 miliardi di euro e supererà i 4 miliardi nel 2025, con 2,3 miliardi destinati alle infrastrutture e oltre 1,7 miliardi alle costruzioni non residenziali, tra logistica, terziario avanzato ed edifici pubblici. La crescita prevista per il 2026 interesserà entrambi i segmenti, sostenuta soprattutto da nuovi investimenti pubblici.
L’analisi dei bilanci conferma il momento favorevole: i valori di redditività e produttività sono tra i più alti degli ultimi sette anni, con un EBIT margin oltre il 6% e un ROIC record del 9%. Anche gli indici di solidità finanziaria hanno raggiunto livelli equilibrati, superando le difficoltà affrontate da alcuni grandi operatori negli anni precedenti.
Costruzioni metalliche: il presidente di UNICMI commenta i dati
Il presidente di UNICMI, Mauro Durazzi, ha commentato: “Continua la fase positiva del mercato, trainata principalmente da forti investimenti pubblici nel settore delle infrastrutture. Le carpenterie stanno svolgendo un ruolo strategico per garantire i lavori di ammodernamento delle infrastrutture italiane. Anche il settore terziario privato continua a inviare segnali positivi. Ci auguriamo che le aziende riescano a preservare la marginalità per consolidare la loro posizione finanziaria e avviare nuovi investimenti per il futuro”.