Il settore delle costruzioni continua a essere uno dei pilastri dell’economia italiana, anche in un contesto di rallentamento generale. Dopo anni di espansione, il 2024 segna una fase di consolidamento: l’occupazione cresce di oltre 156mila unità (+5%), portando gli addetti a quota 3,3 milioni, mentre la produzione complessiva si attesta a 643 miliardi di euro, in lieve calo (-1,7%) rispetto al 2023. È il quadro delineato dal Rapporto Federcostruzioni 2024, presentato al SAIE Bari, l’appuntamento di riferimento per il mondo dell’edilizia, della progettazione e degli impianti.
La filiera resta una forza trainante anche sui mercati esteri: le esportazioni raggiungono 64,6 miliardi di euro, generando un saldo positivo di 33,4 miliardi nella bilancia commerciale. I comparti più dinamici sono quelli dei materiali, dal legno al marmo, dai laterizi alla ceramica, con 22,7 miliardi di export, seguiti da macchinari e tecnologie per costruzioni (15 miliardi) e dai servizi di ingegneria e architettura (11,3 miliardi).
Nel dettaglio, la filiera della progettazione e dei servizi innovativi cresce del 7,6% (154,5 miliardi), confermando un’evoluzione strutturale del comparto. Arretrano invece costruzioni edili e infrastrutturali (-5,3%), materiali (-2,3%) e tecnologie e impianti (-1,6%).
A trainare la domanda nei prossimi mesi sarà soprattutto la spesa legata al PNRR, che ha già movimentato oltre 74 miliardi di euro, di cui più della metà connessi a interventi per le costruzioni. Tuttavia, per il 2025 gli analisti stimano una flessione complessiva del 4,6% in termini reali, con un calo degli investimenti diretti (-7%) legato al ridimensionamento degli incentivi fiscali per la manutenzione straordinaria.
Costruzioni: le parole dei protagonisti della filiera a SAIE Bari
“La fotografia che emerge - ha commentato Paola Marone, presidente di Federcostruzioni - è quella di una filiera solida, con 156mila nuovi occupati e un export in salute. Le imprese italiane dimostrano una grande capacità di adattamento in un contesto economico complesso”.
Un pensiero condiviso anche da Federica Brancaccio, presidente ANCE, che ha ricordato come “le imprese siano oggi più solide e innovative, ma restano emergenze come la casa e il rischio idrogeologico, su cui il settore può offrire soluzioni concrete”.
Dal palco del SAIE, amministratori e istituzioni locali hanno ribadito l’importanza di investire in rigenerazione urbana, sostenibilità e formazione. Come ha sottolineato Ivo Nardella, presidente del Gruppo Tecniche Nuove e Senaf, “innovazione e sostenibilità sono le fondamenta della trasformazione del settore”.
Un messaggio condiviso anche da Gabriele Miceli (ISI), che ha ricordato come “le costruzioni siano chiamate a dare una risposta moderna e sostenibile alle sfide ambientali, sociali ed economichedel Paese”.
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