Si e` tenuto ieri all`Ance il D-Day delle costruzioni, la giornata di protesta promossa dall`Ance per chiedere l`immediata soluzione del gravissimo problema dei ritardati pagamenti delle p.a. alle imprese di costruzione e a quelle degli oltre 80 comparti industriali legati al settore.
Alla manifestazione hanno partecipato, oltre all`Ance, i rappresentanti delle altre associazioni imprenditoriali della filiera, autorevoli esponenti della politica e delle amministrazioni locali, con la moderazione del giornalista Oscar Giannino. Il presidente Paolo Buzzetti ha illustrato le gravissime conseguenze per la filiera delle costruzioni del problema dei ritardati pagamenti.
``Le imprese di costruzioni - ha spiegato il presidente di Ance e Federcostruzioni - aspettano in media otto mesi per ricevere i pagamenti dovuti dalla p.a., con punte che superano i due anni``, con pesantissime conseguenze in termini di chiusura delle aziende e di licenziamenti. Per far fronte al problema, il mondo delle costruzioni - ha continuato Buzzetti - e` pronto ad azioni legali contro lo Stato.
``Abbiamo, in pochi giorni, raccolto centinaia di segnalazioni di crediti per circa 1 miliardo di euro, per i quali - ha proseguito Buzzetti - possiamo avviare da subito le opportune azioni di recupero. Stimiamo in circa 9 miliardi il valore dei credito che le imprese Ance vantano verso la p.a..
Una quota rilevante dei 19 miliardi di credito che, sulla base dei dati Anci, Upi e Corte dei Conti, e` possibile attribuire alle imprese di costruzioni. Abbiamo pronte - ha concluso il presidente di Ance e Federcostruzioni - le lettere di diffida da inviare alle amministrazioni pubbliche debitrici per questa prima tranche di 1 miliardo. In assenza di pagamento nei termini intimati, procederemo con i decreti ingiuntivi``.