Lo scorso 7 novembre la Conferenza delle Regioni e la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti locali hanno esaminato il disegno di legge sul contenimento del consumo di suolo, approvato dal Consiglio dei Ministri in via preliminare lo scorso 15 giugno.
In particolare, la Conferenza delle Regioni, ribadite le modifiche già richieste in passato in relazione al testo similare approvato dall’Esecutivo durante la precedente legislatura, ha espresso parere favorevole sul disegno di legge condizionato però all’accoglimento di alcune proposte emendative dichiarate irrinunciabili fra cui si segnalano:
- riscrittura dell’articolo 4 sulla priorità del riuso del suolo e sul processo di censimento da parte dei comuni delle aree edificate ma inutilizzate: la Conferenza, considerata la complessità procedurale e documentale della norma e le ricadute sull’attività pianificatoria, propone che siano le Regioni, nell’ambito delle proprie competenze in materia di governo del territorio, a dettare disposizioni per orientare l’iniziativa dei comuni alla rigenerazione urbana anche mediante l’individuazione negli strumenti di pianificazione delle aree già edificate ma inutilizzate o suscettibili di riqualificazione e che successivamente i comuni procedano all’individuazione di tali aree, pena il divieto di consumare nuovo suolo per i comuni inadempienti;
- riscrittura dell’articolo 9 sul regime transitorio: la Conferenza giudica la norma fortemente invasiva delle competenze legislative regionali e delle attribuzioni degli enti locali e, pur mantenendo il blocco del consumo di nuovo suolo per tre anni dall’entrata in vigore della legge, fa salve, oltre alle opere pubbliche e di pubblica utilità, “le previsioni degli strumenti urbanistici con contenuti conformativi della proprietà vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge”, anziché “gli interventi già autorizzati e previsti dagli strumenti urbanistici vigenti”.
Anche la Conferenza Unificata ha dato parere favorevole al provvedimento del Governo, ma non sono stati ancora resi noti i contenuti. Il disegno di legge a questo punto dovrebbe tornare al Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva, che permetterà la sua presentazione in Parlamento.