Decalogo sulla detrazione del 55%

Energie rinnovabili di Marco Zibetti
di Beatrice Pauselli


Torniamo ancora una volta a parlare di risparmio energetico e torniamoci per dire che le aziende per prime, in quanto maggiori utilizzatrici di energia e carburanti, hanno il dovere di accrescere la loro conoscenza sulla responsabilità sociale nei confronti dell’ambiente ed hanno nel contempo il difficile compito di proporre progetti concreti e di comunicazione con certificazioni etiche ed ambientali, codici di autodisciplina e bilanci sociali (strumenti per la Corporate Social Responsibility e la sua comunicazione). Si tratta di creare nuova immagine e nuove responsabilità, certamente impensabili solo fino a pochi anni fa’. Lo sviluppo di tale “responsabilità”, di questo enorme valore intangibile che fa patrimonio, è un nuovo modo di fare e di pensare l’impresa, è un nuovo modo di comunicare, basato sui più elevati standard etici e che tiene in considerazione quanto di utile può essere fatto nell’ambito sociale ed ambientale. Significa ottemperare ad un impegno etico e sociale nei confronti di tutti gli stakeholders (azionisti, dipendenti, fornitori, clienti, ambiente, collettività), andando al di là del limite stabilito dalle norme vigenti.

Questa proposta di valorizzazione aziendale permetterebbe alle imprese stesse, che aderiscono ad esempio al progetto di acquisto di energia da fonti rinnovabili, di dotarsi del marchio di ecosostenibilità, che ha un forte impatto a livello di patrimonializzazione aziendale e defiscalizzazione. Questa ricerca di risparmio e vantaggio patrimoniale procurato alle imprese, grazie appunto alla ricerca delle fonti rinnovabili e al risparmio energetico, diventa poi anche esempio per il singolo cittadino, il quale, anche nel suo piccolo, è incentivato nel processo di rinnovo ed ammodernamento dei suoi impianti casalinghi e partecipa attivamente al miglioramento dell’ambiente.

Ecco perché dall’azienda al privato la conoscenza dei benefici fiscali alimenta la coscienza sociale ed ambientale, ed è allora utile ritornare ancora una volta a spiegare in cosa consiste questa famosa detrazione del 55%, soprattutto in vista delle prossime dichiarazioni dei redditi.

La detrazione fiscale del 55% finalizzata al risparmio energetico può essere recuperata in un lasso di tempo che va dai tre ai dieci anni, con un tetto massimo di spesa da 30.000 a 100.000 euro a seconda dell’intervento (art.1 della legge del 26/12/2006 n.296 prorogato al 31/12/2010 dalla Finanziaria 2008). La detrazione sul risparmio energetico è prevista per le spese sostenute nell’anno precedente. L’effettuazione dei lavori non deve essere preceduta da alcuna formalità nei confronti dell’Amministrazione finanziaria, in quanto è solamente necessario l’invio all’ENEA, a mezzo raccomandata o in via telematica, entro il termine di sessanta giorni dalla data di fine lavori, della documentazione comprovante il sostenimento di tali spese. La detrazione è prevista ad esempio per la sostituzione di infissi, di installazione di pannelli solari o di impianti per la climatizzazione (pompe di calore per il caldo e freddo) e di tutto ciò che permetta in sostanza il risparmio di consumo energetico. Per poter usufruire della detrazione fiscale occorre conservare la seguente documentazione: fattura con evidenziazione del costo dell’operazione, copia bonifico bancario relativo al pagamento della fattura, certificato di conformità rilasciato da qualsiasi soggetto abilitato alla progettazione di edifici e di impianti iscritto all’Ordine degli ingegneri o architetti, o Collegio dei geometri o periti industriali. Sono escluse dalle agevolazioni le nuove abitazioni, in quanto, allo stato attuale delle cose, trattasi solo di riammodernamenti. I singoli cittadini, aziende pubbliche e private, imprese agricole potranno quindi usufruire di indubbi vantaggi fiscali, garantendo nel contempo anche una crescita culturale sull’utilizzo intelligente dell’energia e delle sue fonti rinnovabili, oltre che far accrescere la concezione di un maggiore rispetto per l’ambiente e consegnare forse un mondo migliore alle generazioni future. Anche se ciò avvenisse solo grazie ad uno spunto “fiscale”, comunque ben venga



* Questo articolo è tratto da Comunicare Energia, N° 2 Mar-Apr 2011.

Comunicare Energia è il magazine multimediale e gratuito dedicato alle Energie da Fonti Rinnovabili e al Risparmio Energetico.

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