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Decreto Rilancio: ecco la sintesi delle misure per il settore costruzioni

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Decreto Rilancio: ecco la sintesi delle misure per il settore costruzioni
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L’Agenzia delle Entrate illustra i vari provvedimenti. Concentriamoci su quelli riguardanti il nostro settore, a partire dal potenziamento al 110% di Eco e Sismabonus

Il Decreto Rilancio si pone l’ambizioso obiettivo di dare al nostro Paese la necessaria spinta per ripartire dopo il lockdown imposto dall’emergenza Coronavirus. Facciamo una sintesi delle misure prese per rilanciare il settore delle costruzioni.

Si segnala innanzitutto un provvedimento che sta facendo molto parlare: il potenziamento al110% di Eco e Sismabonus, che comporta l’aumento al 110% delle detrazioni riconosciute per interventi di risparmio energetico, sicurezza antisismica e installazione di impianti fotovoltaici, per le spese sostenute a partire dal 1° luglio 2020 sino al 31 dicembre 2021.

Tutti i bonus al 110% (compreso l’Ecobonus) vengono ripartiti in 5 quote annuali, con la possibilità di utilizzo, in alternativa alla fruizione diretta dei suddetti benefici, per il 2020 e 2021, dello sconto in fattura e della cessione del credito, quest’ultima anche ad istituti di credito.

Inoltre, lo sconto in fattura e la cessione del credito sono stati estesi anche agli interventi di recupero degli edifici residenziali posseduti da privati (Bonus edilizia confermato nella misura del 50%), agli interventi da Bonus facciate, all’installazione degli impianti fotovoltaici e alle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.

Quali sono le altre misure d’interesse fiscale?

- Il riconoscimento della possibilità, fino al 31 dicembre 2021, di cedere, anche alle banche e agli intermediari finanziari, i crediti d’imposta riconosciuti per far fronte all’emergenza epidemiologica;

- La soppressione definitiva, a partire dal 1° gennaio del 2021, delle c.d. “clausole di salvaguardia”;

- La sospensione, dall’8 marzo al 31 agosto 2020, della disciplina sulla verifica della regolarità fiscale che le Amministrazioni pubbliche, prima di pagare importi superiori a 5.000 euro, devono effettuare nei confronti dei destinatari degli stessi (art.48-bis, DPR 602/1973);

- L’aumento, dagli attuali 700.000 euro a 1.000.000 di euro per il 2020, del limite massimo dei crediti di imposta e dei contributi compensabili ai sensi dell'art.17 del D.Lgs. 241/1997 (modello F24), ovvero rimborsabili ai soggetti intestatari di conto fiscale;

- Il posticipo al 16 settembre 2020 dei versamenti in scadenza nei mesi di marzo, aprile e maggio, sospesi dai due decreti “Dl cura Italia” e “Liquidità”. Viene rinviato al 16 settembre 2020, anche il versamento delle somme risultanti dai cd “avvisi bonari” in scadenza tra l’8 marzo ed il 31 maggio 2020.

- L’eliminazione del versamento del saldo Irap 2019 e della prima rata di acconto per il periodo d’imposta 2020;

- La non applicazione, per il 2020, in sede di erogazione dei rimborsi fiscali della procedura di compensazione tra il credito d’imposta ed il debito iscritto a ruolo (art. 28-ter, DPR 602/1973);

- L’introduzione, tra gli altri, di un credito di imposta per affitti commerciali, che consente di recuperare il 60% dei canoni di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo relativo ai mesi di marzo, aprile e maggio 2020 a favore delle imprese con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel 2019 e che abbiano registrato una contrazione dei ricavi pari al 50% sullo stesso mese del 2019.